Manifesti contro il dirigente Lisi: «Dimettiti». Ialacqua: «Clima intimidatorio»

«R.L. restituisci i soldi presi che non meriti…visti i disagi provocati». «R.L. vista la sua incapacità e incompetenza dimettersi non sarebbe un disonore». Le iniziali sono quelle del funzionario di Messinambiente Roberto Lisi, i messaggi sono comparsi su alcuni manifesti affissi nell’autoparco di Messinambiente di via Salandra. Si surriscalda il clima all’interno della partecipata che ancora gestisce i rifiuti ma che si avvia verso la liquidazione per mettere tutto nelle mani della nuova società che l’amministrazione Accorinti ha deciso di varare. Manifesti che esprimono forte dissenso e contrarietà all’attuale gestione di servizi e personale e che puntano dritto sul Dirigente tecnico.

Immediata la soldiarietà dell’assessore Daniele Ialacqua che usa toni durissimi contro quanto accaduto: «Esprimo piena solidarietà all'ing. Roberto Lisi di Messinambiente per il gesto vile di cui è stato destinatario,perpretato da parte di chi si nasconde dietro l'anonimato per lanciare accuse ed intimidazioni. E' il segno del clima rovente nel quale si è spesso costretti a lavorare ed operare ed è comunque la spia che i profondi cambiamenti in atto danno fastidio a qualcuno che intende così alimentare un clima di tensione e sfiducia per mantenere lo status quo e lucrare sullo stato di perenne emergenza e precarietà. Siamo sempre più decisi a continuare lungo la strada intrapresa, chiediamo a tutti , dentro e fuori l'azienda, a schierarsi ORA dalla parte della legalità, della trasparenza, del cambiamento, nell'interesse dei lavoratori e dei cittadini».

Per Ialacqua è dunque l’ennesimo tentativo di frenare e inquinare un percorso di cambiamento che si sta tentando di operare sul fronte societario e gestionale.

Lisi un mese fa era finito insieme al commissario Giovanni Calabrò nel mirino della Fp Cgil che ne aveva chiesto le dimissioni per «manifesta incapacità nella gestione dell’azienda», denunciando un corto circuito tra governance e rappresentanze sindacali, mancato confronto su organizzazione dei servizi e lavoratori e clima di caos proprio nei momenti più delicati sul fronte emergenziale.

Oggi la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè lancia però un messaggio chiaro: «Prendiamo fortemente le distanze da chi può aver messo questi manifesti, ma restiamo convinti dell’esigenza di fare un serio ragionamento sulle modalità con cui è stato organizzato negli ultimi tempi il servizio raccolta».

I segretari provinciali della Fit Cisl Manuela Mistretta, Rosaria Perrone e Letterio D’Amico, esprimono, a titolo personale ed in nome degli iscritti alla sigla sindacale, solidarietà nei confronti di Roberto Lisi, direttore tecnico di Messinambiente, oggetto di attacchi anonimi ed ingiustificabili. "Quanto avvenuto rende ancora di più l'idea dei grossi problemi in cui versa il settore dei rifiuti e la società Messinambiente. Il clima che si è creato dentro la società inizia a diventare irrespirabile – affermano i segretari – e gli attacchi ad personam sono sempre da condannare. Detto questo – aggiungono – riteniamo sia il momento per l'Amministrazione di spingere ed imprimere un’accelerazione nella creazione dei presupposti perché la futura MessinaServizi Bene Comune non ricada negli stessi errori che hanno portato alla morte di Messinambiente e ad episodi inqualificabili come la ricerca di un capro espiatorio, che oggi è Roberto Lisi – concludono i segretari Fit Cisl – ma domani potrebbe essere chiunque, mentre invece le colpe andrebbero ricercate indietro di almeno un decennio di gestione inefficiente e clientelare da parte della politica”.

Francesca Stornante