Palermo mette il naso nella gestione Ciacci e vuole sapere come il Comune controlla le spese

Se a Palazzo Zanca qualcuno preferisce ignorare segnalazioni e interrogazioni dei consiglieri comunali, può succedere che a Palermo le stesse interrogazioni trovino seguito, tanto da portare un assessorato regionale a intervenire per avere chiarezza su una faccenda tutta messinese. E’ accaduto sulla questione Alessio Ciacci, più volte sollevata dal consigliere del Megafono Angelo Burrascano, ma fino ad oggi rimasta senza risposta da parte dell’amministrazione Accorinti. Negli ultimi mesi sono state innumerevoli le interrogazioni siglate da Burrascano e indirizzate al Sindaco, all’assessore Ialacqua, al segretario Le Donne per accendere i riflettori su quelle che sono state considerate gravissime anomalie nella gestione di una società in liquidazione da parte di Ciacci e per chiedere chiarezza e trasparenza su spese, investimenti, rimborsi, acquisti, relativi alla gestione targata Ciacci. Ma da Palazzo Zanca solo silenzio. Anzi l’assessore Ialacqua, in occasione dell’incontro organizzato per festeggiare un anno a Messina di Ciacci, non aveva nascosto un po’ di insofferenza per quei «…consiglieri comunali che non fanno altro che presentare interrogazioni come se il problema della gestione rifiuti fosse Alessio Ciacci» definendo inaccettabile quel modus operandi.

Eppure proprio le interrogazioni di Burrascano non sono passate inosservato. E dopo l’ultima, datata 9 aprile 2015, è scattato l’intervento della Regione. Lo scorso 21 aprile l’Assessorato regionale alle Autonomie locali ha scritto all’amministrazione Accorinti, proprio partendo dall’interrogazione del consigliere del Megafono, chiedendo una dettagliata relazione in cui l’ente controllante spiegasse quali iniziative ha messo in campo per verificare la veridicità delle segnalazioni pervenute dal consigliere.

In particolare Burrascano scriveva che Ciacci "ha continuato a compiere atti tali da peggiorare il raggiungimento del risanamento delle posizioni debitorie dell’Azienda ed eccedenti i compiti propri di Commissario Liquidatore” e per questo aveva deciso di inviare tutto anche all'Assessorato regionale Enti locali. L’intervento da parte dell’Ufficio Ispettivo della sezione Vigilanza e controllo non si è fatto attendere e alla fine il Sindaco Accorinti e l’assessore Ialacqua hanno messo nero su bianco tre pagine di relazione per rispondere alle contestazioni mosse dal consigliere. E si tratta della prima e forse unica risposta che ha ottenuto Burrascano dopo fiumi d’inchiostro e montagne di interrogazioni su Messinambiente. Ovviamente solo in modo indiretto, visto che di fatto il Comune risponde ai funzionari palermitani che il 21 aprile scorso avevano dato massimo 30 giorni di tempo per produrre documentazione, mettendo anche in chiaro il fatto che se la relazione non fosse arrivata in tempo o se gli elementi forniti dovessero risultare insufficienti potrebbe scattare un’ispezione regionale a Messinambiente.

Accorinti e Ialacqua però hanno deciso di rispettare quanto ordinato dall’assessorato Autonomie Locali e allo scadere del 30esimo giorno hanno inviato la risposta. Adesso bisognerà capire se agli uffici di controllo e vigilanza basteranno le motivazioni fornite dagli amministratori che hanno riempito tre pagine raccontando dei successi e delle novità portati da Alessio Ciacci da quando guida Messinambiente. Hanno preferito non entrare nel merito di quella che era stata l’interrogazione consiliare e raccontare i benefici di una rivoluzione del settore rifiuti che è pilastro del nuovo corso impresso a Messinambiente.

Ialacqua e Accorinti ripercorrono tutta la vita messinese di Ciacci, a cominciare dal suo insediamento che avvenne il 19 marzo del 2014 e dai motivi che portarono a sostituire la vecchia governance con un professionista come Ciacci: “L’avvicendamento al vertice si rende necessario soprattutto con una figura di spessore e di rilievo nazionale a causa delle numerose criticità che si aggiravano intorno ai 60 milioni di euro, un parco mezzi vetusto che determinava frequenti situazioni di emergenza, personale in esubero assunto oltre misura, raccolta differenziata garantita intorno al 4% nonostante i costi del servizio si aggirino intorno ai 4 milioni di euro”. Questo il quadro iniziale dipinto dagli amministratori sulla situazione rifiuti in città. Poi arriva Ciacci e le cose cambiano. Ialacqua e Accorinti ricordano i punti salienti del programma del liquidatore, a cominciare dalla trasparenza attraverso il sito aziendale e le relazioni semestrali e spiegano che i momenti di verifica e controllo sono stati numerosi: le varie assemblee dei soci, gli incontri in giunta, le relazioni durante le commissioni consiliari. Ed ecco, secondo la relazione, i primi obiettivi raggiunti: superamento della soglia del 10% di differenziata, aumento da 5 mila a 20 mila delle famiglie registrate alle isole ecologiche, riorganizzazione aziendale e risparmi di gestione, ristrutturazione piattaforma di Pace, campagne di sensibilizzazione nelle scuole, avvio della raccolta differenziata sfalci e potature, iniziative per il RAEE e la differenziata nei lidi, avvio del porta a porta in alcuni villaggi. Un elenco che all’assessorato regionale probabilmente neanche interesserà perché il nodo da sciogliere riguardava nello specifico alcune operazioni messe in campo da Ciacci, come un acquisto di mezzi per 400 mila euro senza gara d’appalto. Ialacqua e Accorinti però hanno proseguito su questa strada, forse anche per spostare l’attenzione su un piano diverso.

“Alla luce dei risultati ottenuti, sia in termini organizzativi e di gestione, che in termini di risparmio e risorse e di contenimento dei costi, si ritiene che la nomina di Alessio Ciacci abbia consentito un salto di qualità nella gestione aziendale e nelle politiche di gestione dei rifiuti in città” scrivono Sindaco e assessore alla Regione, sottolineando anche con forza come la richiesta di rimozione avanzata dal consigliere fosse assolutamente priva di fondamento. Discorso a parte il fatto che le famiglie alle isole ecologiche sono aumentate per effetto della Tares, che nonostante i risparmi sbandierati la spazzatura nel 2015 costerà probabilmente più che negli altri anni, che la piattaforma di Pace ha creato più polemiche che altro. Ma questo ovviamente non compare nella relazione.

Si spiega invece che c’è massima trasparenza anche sul fronte delle spese sostenute dal liquidatore e dal suo nutrito gruppo di esperti, spese che vengono controllate sia all’interno della stessa Messinambiente che poi fuori attraverso verifiche amministrative, tecniche e contabili da parte dei Dipartimento comunali. E a tal proposito, spiegano sempre nella nota, un controllo di questo tipo è attualmente in corso proprio in questi giorni.

Accorinti e Ialacqua non hanno dubbi: “Non si ravvedono comportamenti omissivi e reticenti di Alessio Ciacci” e la relazione indirizzata a Palermo vuole essere l’ennesima attestazione di stima nei confronti del liquidatore che hanno “rubato” a Capannori ormai oltre un anno fa. Anche Burrascano però non ha dubbi. E continuerà a lottare e a chiedere conto e ragione di ciò che accade all’interno delle partecipate comunali, soprattutto Messinambiente.

Francesca Stornante