Modifiche ai servizi per fronteggiare l’emergenza, ma sembra un tunnel senza uscita LE FOTO

Giorno dopo giorno la situazione diventa sempre più insostenibile. La città collassa sotto le tonnellate di spazzatura che ci sono ad ogni angolo della strada, l’emergenza questa volta non conosce la differenza tra periferie e centro città, si è estesa a macchia di leopardo. Il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci spiega che per far fronte alla nuova, ennesima, emergenza sono state apportate delle modifiche al servizio: “Siamo convinti che con queste variazioni il servizio migliorerà e possiamo dire che unendo questo passaggio all’arrivo dei mezzi previsto a fine mese avremo un regolare servizio senza più accumuli”. Ciacci è dunque fiducioso, anche se basta fare un giro in città per rendersi conto che la situazione è davvero grave. I cittadini che ogni giorno segnalano senza sosta vere e proprie discariche a cielo aperto davanti l’uscio di casa, puzza e odori nauseabondi, carcasse di animali, topi e insetti, sono stanchi delle rassicurazioni. Giostra Ritiro, Sperone, via Palermo, via Santa Marta, via Panoramica, Granatari, San Licandro, viale Annunziata, ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Tornare in condizioni di normalità sembra ormai un miraggio.

Questa mattina alle 4 è stata effettuata la pulizia delle discariche a cielo aperto di S. Stefano Medio e Briga, S. Margherita, Zafferai, in giornata previste quelle in via Conte di Torino, viale Aranci, via Seminario, viale Giostra.

Intanto poche settimane fa è stato definito il piano finanziario che sancisce il costo dei rifiuti nel 2014 e che saranno i cittadini a dover pagare: 41.953.644,80 euro. Una cifra che non si discosta molto da quella del 2013 e che appare ancora troppo alta rispetto ai servizi che vengono resi e alla situazione in cui versa la città. Negli ultimi mesi, sulla carta da maggio, il Comune ha anche aumentato il budget mensile a disposizione del commissario Ciacci, portando a circa 2,6 milioni le risorse destinate a Messinambiente, dai 2 milioni, a volte anche meno, che prevedeva ai tempi dell’ex commissario Armando Di Maria. Eppure questo non è bastato a migliorare la situazione, anzi si ha l’amara impressione che in questo ultimo periodo l’emergenza si sia ormai cronicizzata. Nei progetti iniziali di Ciacci dovevano essere 3 i milioni mensili per far funzionare società e servizio, il Comune però non è nelle condizioni di garantire questi soldi, lo sforzo è comunque stato fatto perché un aumento effettivo c’è stato, ma il risultato è ancora drammatico ed è sotto gli occhi di tutti.
Ciò che poi preoccupa ancor di più in questi giorni è ciò che potrebbe accadere a fine mese. Incombe ancora l’incubo della chiusura delle discariche, sia quella di Mazzarrà S. Andrea che di Motta S. Anastasia, il problema ovviamente non riguarda solo Messina, anche se la nostra città parte già da una condizione di difficoltà. In questo momento anche un solo giorno di chiusura della discarica potrebbe essere fatale per Messina. L’assessore Daniele Ialacqua si è messo in contatto con il Sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica e probabilmente si metterà in campo un’azione congiunta per chiedere alla Regione una soluzione che non metta in ginocchio intere comunità. Il 2 settembre presso il Dipartimento Ambiente ci sarà la conferenza dei servizi con le società che gestiscono le discariche e alle quali non sono state rinnovate le autorizzazioni all’ampliamento degli impianti. Quel vertice sarà fondamentale per capire cosa accadrà.

Nel frattempo in città i sacchetti continuano ad accumularsi uno sull’altro. Con buona pace di chi ha pagato una salatissima Tares e si ritroverà tra pochi mesi a mettere mano al portafogli per la Tari.

Francesca Stornante