“Spese pazze” per i benefit e gestione poco limpida, Burrascano chiede la testa di Ciacci

“Spese pazze” per cene e viaggi, ancora incarichi e consulenze, gestione di un’azienda in liquidazione come se fosse una realtà viva e produttiva, dubbi e domande su nuovi affidamenti. Sono i tanti interrogativi del consigliere comunale del Megafono Angelo Burrascano (nella foto in basso) che torna a sparare a zero su Messinambiente e sulla gestione targata Alessio Ciacci con una durissima interrogazione indirizzata non solo agli amministratori di Palazzo Zanca ma anche all’Autorità nazionale anticorruzione e alla Corte dei Conti.

Burrascano chiede la rimozione immediata del liquidatore della partecipata di via Dogali e i motivi sono diversi. Innanzitutto i benefit, quelle spese extra per vitto, alloggio e viaggio che in questi mesi tanto hanno fatto discutere. Il consigliere mette nero su bianco che “Ciacci per una singola cena di rappresentanza, la sera del 30 giugno 2014, ha speso €. 499,50, e più volte quest'anno, cifre superiori a €. 1.000,00 a titolo di spese solo per i mezzi di viaggio, per un importo complessivo di €. 12.477,18 che, sommato alle spese per ospitalità, pranzi e cene di rappresentanza, raggiungono un totale di € 23.196,02 nel periodo da marzo a novembre 2014. Tali somme non sono state motivate da richiesta sottoscritta dell’interessato contenente indicazioni complete ed esaurienti e comunque sufficienti a giustificare il tipo e l’entità della spesa”.

Ad avere diritto agli extra però non è solo Ciacci, ma anche i suoi collaboratori e consulenti che Burrascano ovviamente non dimentica: “I suoi numerosi collaboratori hanno percepito lo scorso anno lauti rimborsi, per viaggi, alberghi e ristoranti, per oltre €. 17.000”. L’esponente del Megafono spiega che di tali spese, però, Ciacci non ha fornito alcuna documentazione né giustificazione nonostante esse siano state già richieste in passato. E si chiede il perché di questo silenzio e quali vantaggi ha avuto la città di Messina dalla gestione Ciacci.

E’ mio avviso che Ciacci, essendo di nomina politica e non giudiziale, può compiere esclusivamente gli atti strumentali alla conservazione del patrimonio ed alle necessità inerenti alla liquidazione. Al contrario continua a compiere atti tali da peggiorare il raggiungimento del risanamento delle posizioni debitorie e della conseguente tranquillità finanziaria di MessinAmbiente. Compito del liquidatore è, appunto, liquidare e chiudere la società: esattamente quello che non sta facendo Ciacci e, pertanto, ne chiedo formalmente la rimozione dall’incarico”.

Burrascano fa un ulteriore passo indietro e ricorda una sua interrogazione che risale allo scorso 8 settembre con cui si chiedevano chiarimenti sul contratto di acquisto di autocompattatori per un importo di circa €. 400.000. Le risposte sono arrivate solo adesso ma il consigliere non si ritiene soddisfatto della nota inviata dal liquidatore di Messinambiente, ritenuta priva di valore sia politico che sostanziale poiché insufficiente e dilatoria. “Secondo quanto leggo, per l'acquisto degli autocompattatori, già usati, si é avuta semplicemente una trattativa privata con tre sole aziende, e pertanto si é elusa la normativa sugli appalti e sui servizi, dato che la trattativa privata é una deroga al metodo competitivo ed é un eccezione ai principi di libera concorrenza e par condicio dei potenziali interessati. Nessun cenno viene fatto circa l'instaurazione di apposito bando di gara né l’aggiudicazione effettuata con il criterio del prezzo più basso, né che tipo di indagini di mercato siano state messe in atto. Francamente mi riesce difficile capire quale sia stata la motivazione di questa scelta a meno che non si consideri l’uso sistematico delle risorse pubbliche per fini privati, fattori che sopravanzano gli interessi dei cittadini messinesi”.

Inevitabile anche un passaggio sull’ultimo affidamento di Ciacci alla società Re Sources di Raphael Rossi (vedi articolo correlato). Burrascano dichiara di avere seri dubbi sull’utilità di tale “consulenza d’oro”, dato che questa società, la quale dichiara di possedere comprovata esperienza, sebbene sia stata costituita solo il 28 Novembre 2014, graverebbe su MessinAmbiente per €. 31.000 e per solo 50 giornate lavorative, ovvero €.620 al giorno oltre IVA e spese di viaggio, vitto e alloggio per Rossi. “Tali costi, a mio avviso, assolutamente fuori mercato, rappresentano delle vere e proprie “spese pazze” per una collaborazione che in questa fase è perfettamente inutile, in considerazione che molti lavoratori di MessinAmbiente ancora aspettano le spettanze arretrate”.

Ecco dunque le richieste di Burrascano per il Sindaco, l’assessore Ialacqua e il Direttore generale Le Donne: conoscere ne dettaglio tutte le spese sostenute da Ciacci e dai suoi collaboratori per beneficiare dei rimborsi delle spese viaggio, vitto e alloggio; sapere chi ha concesso a Ciacci l'autorizzazione a spostare, dalle loro rispettive sedi di residenza , ben nove consulenti (o collaboratori) e chi ne ha autorizzato le relative spese anziché usufruire del personale già stipendiato in azienda; per quale motivo non è stato indetto un bando di gara ai sensi né l’aggiudicazione effettuata con il criterio del prezzo più basso per l’acquisto di mezzi autocompattatori; quali e in che periodo sono state maturate le comprovate esperienze possedute dalla Re-Sources S.a.s. a cui Ciacci ha concesso un incarico di consulenza per tenere Rossi ancora nelle file dei suoi collaboratori.