Politica

MessinaServizi: “La raccolta differenziata cresce ed è un buon affare per i messinesi”

Messina – I numeri consentono di analizzare la realtà nella sua dimensione oggettiva e possono alzare il livello del dibattito politico offrendo ad ognuna delle parti in campo la possibilità di confrontarsi senza pregiudizi nell’interesse dei cittadini. Per questo ci è sembrato utile focalizzare sulla scorta di dati concreti l’andamento della raccolta differenziata a Messina, tema centrale e cartina di tornasole della gestione dei rifiuti.

Decisiva la raccolta porta a porta

Come sapete, la svolta su questo fronte è arrivata con l’avvio del sistema di raccolta porta a porta in quasi tutta la città. Questa importante novità, accolta con mille dubbi e perplessità, ha comportato un notevole sforzo organizzativo di MessinaServizi e un cambio radicale di abitudini dei messinesi, solitamente refrattari al cambiamento. I risultati conseguiti nell’ultimo periodo dimostrano che questo convergente impegno della società pubblica e dei cittadini, seppur con persistenti difficoltà, ha avuto esiti positivi. Infatti, nel periodo gennaio-giugno 2020 si sono raccolte 6.230 ton. di rifiuti differenziati (imballaggi in carta, cartone, vetro, plastica ed alluminio) contro le 4.252 tonnellate del medesimo periodo dell’anno 2019, con un incremento del 46,50%. Questa percentuale, già incoraggiante, sale al 75,37% se consideriamo il consuntivo del solo mese di luglio 2020 rapportato allo stesso mese dell’anno precedente.

Cresce la percentuale di raccolta differenziata

Per questa via, la media della raccolta differenziata del primo semestre 2020 è arrivata al 30%, con punte del 32%, in crescita rispetto al 23% del primo semestre 2019. In effetti, siamo ben lontani dall’obiettivo del 65% che De Luca, con una forzatura obiettivamente irrealistica, voleva a tutti i costi raggiungere entro luglio 2019. Bisogna, però, riconocere che si tratta di un incoraggiante incremento, “ancor più significativo – dichiara Pippo Lombardo, presidente di MessinaServizi, – ove si consideri che è stato ottenuto in periodo di lockdown.”

“La strategia di attuazione della raccolta differenziata – prosegue Lombardo – si nutre di una forte sinergia con il territorio. Decisiva in questo senso è la collaborazione con i consigli di quartiere”. Così come è importante è stato il lavoro di sensibilizzazione degli studenti svolto in una serie di incontri nelle scuole cittadine promossi e coordinati da Mariagrazia Interdonato, consigliera d’amministrazione di MessinaServizi.

Differenziare conviene

I progressi della differenziata fanno bene all’ambiente ma rappresentano anche un buon affare economico per i cittadini. Il direttore operativo e amministrativo ad interim di MessinaServizi, Michele Trimboli, è molto chiaro su questo aspetto: “Per ogni materiale raccolto separatamente i Consorzi di Recupero riconoscono delle somme specifiche che si differenziano secondo la qualità del materiale (grado di impurità, percentuale di scarto, etc.).”

“Le 6.230 tonnellate di imballaggio raccolto nel primo semestre 2020 – prosegue Trimboli – hanno prodotto corrispettivi riconosciuti al Comune di Messina pari a €. 631.785,09. Mediamente ogni tonnellata di rifiuti differenziati consente introiti pari a 101,40 euro per tonnellata. E’ da tenere presente che i consorzi vengono a prendere i materiali direttamente a Messina e che essi non vengono trasportati a destino da Messinaservizi.

Se lo stesso materiale, invece di essere avviato al recupero, venisse smaltito in discarica, costerebbe al Comune di Messina (e quindi ai cittadini) circa 150 euro per tonnellata, quale somma dell’onere di smaltimento in discarica (circa 125 euro a tonnellata) oltre trasporto (circa 25 euro a tonnellata).

Quanto risparmiano i messinesi

Se si sommano le due componenti, una negativa (il costo di smaltimento) e una positiva (l’incasso dei Consorzi) il risparmio per il cittadino messinese è pari a 251,40 euro per tonnellata, cioè al 30 giugno di quest’anno il beneficio è stato pari a €. 1.556.319.” Si tratta già di una bella somma ma non è finita qua, perché – argomenta Trimboli – “la stima delle quantità raccolte previste per l’intero 2020 è pari a circa 15.000 tonnellate, che tiene conto dell’espansione della raccolta porta a porta in tutta la città. Moltiplicando 15.000 tonnellate x 251,40 euro si otterrà un risparmio netto di €. 3.771.000 dovuto a €. 2.250.000 di mancati oneri di smaltimento sommati a €. 1.521.000 di ricavi provenienti dai consorzi.

Se a questo si associano anche i benefici della raccolta di altri materiali quali i rifiuti legnosi, i rifiuti elettronici, i rifiuti metallici, per i quali vi sono contributi ma di importo meno significativo (qualche euro a tonnellata), anche per questi materiali vale la pena non avviare in discarica gli stessi risparmiando le 150 euro a tonnellata che servono per smaltirli.”

Gli esercizi commerciali possono fare di più

Affatto trascurabili sono, poi, i margini di crescita della raccolta commerciale (negozi, supermercati, centri commerciali, etc,) “che – dichiara Trimboli – al momento contribuisce per il 40% alla raccolta differenziata complessiva (circa 2.500 tonnellate già raccolte e circa 5.000 tonnellate entro la fine dell’anno 2020). Purtroppo è ancora consistente la parte di raccolta differenziata che finisce nei cassonetti ancora presenti sul territorio. Soprattutto Carta e Cartone per quello che riguarda il settore commerciale in genere e soprattutto il vetro per quello che riguarda la parte ristorazione, intrattenimento, lidi, bar e pub. Dovrebbero essere tra le 8.000 e le 10.000 tonnellate quelle che si dovrebbero ottenere dalla raccolta commerciale.”

Dove finiscono le risorse generate dalla differenziata?

Come abbiamo visto, dunque, i risultati che si ottengono con la raccolta differenziata, seppur decisamente migliorabili, oltre che fare bene all’ambiente, assicurano già tangibili benefici economici. Ma come viese utilizzato questa sorta di profitto a beneficio della comunità messinese? A spiegarlo è il Presidente di MessinaServizi, Pippo Lombardo: “ Oltre ai 150 mezzi già acquisiti l’anno scorso, senza incidere sulla TARI, abbiamo aumentato il parco mezzi di altri 10 costipatori per la raccolta differenziata e riscattato tutti i mezzi di Messinambiente ad un costo inferiore del 50% di quello previsto dal contratto di usufrutto ereditato. Questi investimenti sono stati, oltretutto, realizzati senza chiedere soccorso finanziario al sistema creditizio. Abbiamo, inoltre, assunto già 122 operatori assegnati nelle aree dove è già stato avviato il porta a porta. Insomma, le risorse generate dalla raccolta differenziata sono state utilizzate per migliorare il servizio senza gravare sulle tasche dei cittadini.”

Pippo Lombardo

Rischio evitato

“Non dimentichiamoci, poi, – continua Lombardo – che il Presidente della Regione aveva emanato un’ordinanza nel 2018 che prevedeva addirittura la decadenza dei sindaci e il conferimento all’estero dei rifiuti eccedenti il 70% per quei comuni che non avessero raggiunto almeno il 30% di raccolta differenziata. L’ordinanza è stata impugnata da Palermo e Catania, ma potrebbe ripresentarsi nei suoi effetti vista la criticità sempre dietro l’angolo degli impianti in Sicilia. Avendo raggiunto e, in talune fasi superato, questa percentuale di differenziata Messina è al riparo da questa eventualità che sarebbe molto costosa.”