NON STO BENE, GRAZIE

Messinesi alle urne

Inutile scomodare politologi, storici e antropologi. Se si vuole davvero comprendere il voto alle Elezioni Europee bisogna venire a Messina. Solo il messinese ha l’acume politico per spiegarlo.

LEGA. Non mi interessa che ci chiamava terroni. Nella vita si cambia. Io pure non potevo vedere mio cognato, poi abbiamo fatto pace e ora andiamo a pescare insieme. Ha ragione Salvini, prima vengono gli Italiani, basta con sti sbarchi. Chiudiamo i porti e difendiamo i confini. Se gli immigrati vogliono stare qui, devono avere un contratto di lavoro e sottostare alle nostre regole, altrimenti a casa. Gliel’ho detto pure ai due senegalesi che mi hanno tinteggiato la casa al mare a trenta euro a giornata, che mica mi spavento. Tanto non capiscono ancora la lingua.

FDI. Mi piace assai la Meloni. È una che non le manda a dire e si fa rispettare. Una donna in mezzo agli uomini che appena si incazza urla che sembro io con i miei figli. Poi è social. Ci fa vedere pure le passeggiate con la sua bambina. Perché difende la famiglia, come noi donne del sud. Non ci piace questa confusione, questa promiscuità, ste famiglie colorate. La famiglia è padre, madre e figli. Certo, non posso dire al mio compagno di disconoscere i figli del suo precedente matrimonio. Né posso dire a mio fratello che non può più venire a Natale col suo fidanzato. E mia sorella è sempre mia sorella, anche se si è risposata dopo il divorzio. Insomma, sono una persona all’antica e quando c’era il Duce si dormiva con la porta aperta.

FI. Berlusconi è il mio mito. Uno che a più di ottant’anni è ancora attorniato da femmine, è un fenomeno. Tempo fa ha subito lo stesso intervento chirurgico di mio nonno. Mio nonno è morto sotto i ferri, Silvio dopo una settimana stava così bene che pareva finto. Ovviamente mio nonno era pure più giovane di lui. Ma Berlusconi ha talmente tanti soldi che lo operano direttamente a casa, mentre fa colazione. Lui ha il meglio di tutto: donne, cravatte, parrucchieri, truccatori. È troppotogo. Come il nostro Sindaco del resto, che ci ha scritto uno per uno per chiederci il voto. E che faccio? Non glielo do? Dopo che ha invitato Maria De Filippi a Messina e si è bullato in acqua tutto vestito, è troppotogo pure lui.

M5S. Ok, non sanno parlare l’italiano, ok ogni tanto se ne escono con qualche cazzata, ok i Romani se ne stanno scappando dalla capitale. Però, un governo che mi dà i soldi mentre io non faccio una mazza, dove lo trovo? Finalmente un partito che ha capito quello che vogliamo. Ma quali politiche economiche? Quali incentivi alle imprese che assumono? Ma stamu babbiannu? Ora mi metto nello stato di famiglia pure mia suocera e i figli del vicino di casa – lui lavora, poveraccio – così pigghiu chiussai. Grazie, Di Maio!

PD. Il PD avrà pure prodotto le leggi più impopolari del secolo, ma con i governi di sinistra non facevamo malefigure in giro. A quest’ora a Macron stavamo ancora simpatici. Dobbiamo fermare questa deriva neofascista. Sono tutti fascisti: Salvini, Meloni, Di Maio, Berlusconi, anche il mio fruttivendolo di fiducia. Fascisti e razzisti. Li faccio sbarcare io gli immigrati, con i miei compagni. Domani, appena usciamo dal Circolo del Tennis, prendo il compagno Primario, il compagno Notaio e il compagno Avvocato e andiamo ad accogliere gli immigrati. Che ci fermino! Che ci arrestino pure! Tanto la magistratura è ancora nostra!

Astensionismo. Io a votare non vado. Sono tutti uguali, pensano solo a mangiare. Non mi faccio prendere in giro, tanto non cambia niente. Salvini è razzista, la Meloni è zalla, Berlusconi è vecchio, Di Maio è babbo, Zingaretti cu è? Montalbano? Non mi interessa, mi staiu a casa che c’è scirocco. Perché devo dare il voto a qualcuno se questo non mi dà niente? E poi, unni a misi a scheda elettorale?