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Meteo: fino a +41,6°C a San Pier Niceto, breve calo termico da venerdì

Con il blocco della circolazione atmosferica sul Mediterraneo stiamo vivendo una nuova e lunghissima fase di caldo, con temperature di ben oltre +5°C +6°C, localmente anche +8°C, superiori rispetto le medie climatologiche tipiche della stagione estiva. Solo oggi il muro dei +40°C è stato sfondato da tantissime stazioni meteorologiche sul territorio siciliano.

Sul messinese oggi, complice il soffio di una ventilazione da Sud, la temperatura più alta è stata registrata a San Pier Niceto, con una massima di ben +41,6°C, che stabilisce il record di caldo per la località messinese. Va pero detto che quello di San Pier Niceto non lo possiamo considerare un vero e proprio record, visto che la stazione della rete Sias è stata installata nel 2003, e la serie di dati meteorologici non supera i 30 anni (il periodo limite per fare un raffronto di carattere climatologico).

Breve tregua venerdì

Intanto anche nei prossimi giorni dovremo battere i denti e sopportare questa calura, che lungo le aree costiere sarà accompagnata da elevatissimi tassi di umidità relativa. Solo venerdì 6 agosto avremo una tregua, grazie all’arrivo delle più temperate correnti oceaniche che riporteranno le temperature si valori di poco sopra le medie stagionali. Soprattutto in serata, con i venti di maestrale che puliranno il cielo, rendendo il clima meno opprimente. Ma questa tregua, purtroppo, durerà fino a sabato 7 agosto 2021, visto che già da domenica 8 agosto 2021 una nuova ondata di calore si preparerà ad invadere la Sicilia, riportando i termometri oltre la soglia dei +33°C +35°C, con picchi fino a +40°C +41°C nelle aree dell’entroterra.

Caldo prolungato, ecco le cause del blocco circolatorio

L’aumento di frequenza di queste configurazioni di blocco fra Europa e Mediterraneo, spesso responsabili di queste prolungate e intense ondate di calore nel periodo estivo, viene associato a una sensibile diminuzione dei ghiacci marini del Polo Nord, durante l’estate boreale. La repentina fusione dei ghiacci dell’Artico e delle aree soggette al raffreddamento per “Albedo”, riducono sensibilmente il contrasto termico fra la regione artica e la fascia temperata delle medie latitudini,

A sua volta questo venir meno di contrasti termici, fra Artico e medie latitudini, comporta un sensibile indebolimento della portata del ramo principale della corrente a getto, con una sua conseguente ondulazione. Questo effetto contribuisce a stabilire degli impianti circolatori più meridiani che determinano intense ondate di calore e una persistenza delle anomalie termiche mensili su aree geografiche particolarmente vaste, rendendo le configurazioni barica molto più stabili nel tempo, anche per settimane o mesi. Ormai è assodato come il notevole riscaldamento dell’Artico in genere ha come prima ripercussione un notevole rallentamento del flusso delle correnti occidentali che domina lungo le medie latitudini, dirigendo l’andamento meteo/climatico sui vari continenti.

Il venir meno delle correnti occidentali agevola l’avvento così frequente di queste continue ondate di calore lungo la fascia temperata dell’emisfero boreale, agevolando la costruzione di ampi e robusti promontori anticiclonici di blocco sub-tropicali, ben strutturati in quota dalle ampie ondulazioni orarie, in seno alla corrente a getto. Ma se su un’area geografia, piuttosto ampia, prevalgono condizioni di clima molto caldo e siccitoso, su altre regioni la persistenza di queste configurazioni bariche può dare luogo a periodi particolarmente piovosi, con ondate di maltempo intense ed eventi meteorologici estremi, come alluvioni e inondazioni.