Affascinante “onda orografica” sopra l’Aspromonte, l’effetto dei forti venti

I forti venti occidentali che in queste ore stanno sferzando le regioni del sud, incluse Calabria e Sicilia, sta favorendo la nascita di spettacolari nubi dall’aspetto lenticolare fra i monti della Sicilia settentrionale e quelli della Calabria meridionale. Attualmente una spettacolare “onda orografica” si è sviluppata proprio a ridosso dello Stretto di Messina, sopra la vetta dell’Aspromonte, dove i fortissimi venti da O-NO in quota urtando contro l’imponente massiccio montuoso stanno generando delle forti turbolenze che si stanno estendendo per alcuni chilometri in altezza, sulla verticale dello stesso monte. Questo fenomeno meteorologico, veramente affascinante, prende il nome di “onde orografiche”. Esso si verifica allorquando l’intenso flusso eolico che scorre in quota incontra una importante barriera orografica nella sua traiettoria (in genere rilievi alti più di 1500-2000 metri), urtando lungo il crinale di quest’ultima. Esso è costretto a superare un simile ostacolo originando delle onde d’aria (le turbolenze), simili a quelle marine, con tanto di cresta e cavo. Queste ondulazioni vengono chiamate anche con il termine di “onde orografiche” (in inglese “mountain waves”) visto che sono causate proprio dall’impatto con il rilievo.

In genere la massa d’aria stabile trasportata su un rilievo diventa molto più densa, raffreddandosi, e sotto l’influenza della gravità tende a sprofondare sottovento alla barriera montuosa oscillando attorno al suo punto di equilibrio. Le nubi prodotte dalle “onde orografiche” assumono questo tipo di forme lenticolari perché quando l’aria sale lungo la cresta tende a dilatarsi e a raffreddarsi, facendo condensare il vapore in minuscole goccioline d’acqua, che danno vita alla nube. Quando l’aria scende e si scalda l’acqua evapora e la nube tende poi lentamente a dissolversi. Ciò spiega perché nella conca dell’”onda orografica” si formano gruppi di nubi lenticolari, distribuiti su più livelli, che appaiono come grandi lenti o alle volte prendono le sembianze di dischi volanti sospesi sopra i rilievi. Questo tipo di nubi possono contenere anche dei cristalli di ghiaccio che si formano in continuazione durante il raffreddamento adiabatico dell’aria che sale verso la cresta dell’“onda orografica“, per poi dissolversi altrettanto rapidamente durante la successiva discesa.

Daniele Ingemi