La prima vera ondata di freddo che ha colpito l’area dello Stretto di Messina ha portato anche la prima neve di stagione sulle cime dei Nebrodi e dei Peloritani, con i primi accumuli già a partire dai 900 metri di altezza. Sui Peloritani la neve ha lasciato i primi sottili accumuli sulle vette di monte Scuderi e Dinnamare, che stamattina risultavano imbiancate, da un tipo di neve granulosa, scaricata dai temporali grandinigeni che nella giornata di ieri hanno interessato a più riprese l’intera area messinese, da Capo S.Alessio fino a Capo Peloro. Stando al calendario quella appena caduta è la prima nevicata precoce degli anni 2000, dopo l’anomala ondata di freddo dell’Ottobre 2010, quando la neve imbianco vari paesi dei Nebrodi, sopra i 900 metri di altezza, con almeno 2 mesi di anticipo. In Novembre le nevicate sui Peloritani rimangono estremamente rare, almeno per il trend riscontrato negli ultimi 20 anni. Da notare pure come in città, stamattina, il termometro si sia fermato a soli +7.6°C, facendo registrare cosi uno dei valori più bassi dell’intero 2013.
A partire dalle prossime ore, grazie all’ingresso sul Mediterraneo del ramo più meridionale del promontorio anticiclonico delle Azzorre, il tempo tenderà molto lentamente a migliorare, mentre il grosso dell’aria fredda ora si sposta verso est, favorendo un lieve rialzo delle temperature, che rimarranno ampiamente sotto le medie del periodo. Quella di domani sarà una giornata di “pausa” per il maltempo, con ampie schiarite inframmezzate da annuvolamenti a carattere sparsa, ma senza rischio di precipitazioni. Ma da venerdì una nuova perturbazione, stavolta proveniente dalle coste nord-africano, risalirà il Canale di Sicilia e lo Ionio scaricando abbondantissime piogge su tutta la costa ionica siciliana, da Capo Passero fino all’imboccatura meridionale dello Stretto di Messina. Il maltempo comincerà ad interessare il messinese ionico, a partire dal taorminese e dalle valli più interne dei Peloritani meridionali, già dal pomeriggio di venerdì, con l’arrivo dallo Ionio di densi nuvoloni scuri carichi di pioggia che impatteranno contro il versante orientale dell’Etna e dei Peloritani, scaricando su questi piogge diffuse e intermittenti che risaliranno fino allo Stretto di Messina e al capoluogo peloritano. Nei bassi strati si attiverà un flusso molto umido, dapprima da Est ed E-SE, che ammasserà tanta umidità lungo il versante orientale dei Peloritani, favorendo cosi lo sviluppo di nuvoloni carichi di pioggia, capaci di dare la stura a precipitazioni piuttosto persistenti che investiranno tutta l’area ionica, da Giardini Naxos fino a Capo Scaletta e a S.Margherita. Messina in un primo momento, nella giornata di venerdì, dovrebbe rimanere protetta dall’”ombra pluviometrica” dell’Aspromonte, il quale con la sua mole (quasi 2000 metri di quota) riesce a schermare la città dall’umida e instabile ventilazione da Est, che risale dal basso Ionio. Ma dalla mattinata di sabato le piogge dalla costa ionica pian piano risaliranno verso lo Stretto, interessando i quartieri della zona sud, con piogge e rovesci che potrebbero divenire davvero intensi. Ma il peggio dovrebbe arrivare a cavallo fra le giornate di domenica e lunedì, allorquando la bassa pressione in isolamento forzato fra l’Algeria e la Tunisia rischia di essere alimentata da aria più fredda che scorre sul bordo meridionale dell’anticiclone delle Azzorre, disposto con i propri elementi sull’Europa centrale. Questo dispiegamento dell’alta pressione oceanica rischia di far degenerare la circolazione depressionaria in un vero e proprio ciclone extratropicale mediterraneo, capace di convogliare verso la Sicilia burrascosi venti di scirocco che oltre a causare intense mareggiate sulle coste esposte, rischiano di apportare ingenti carichi precipitativi sui settori ionici di Sicilia, Calabria e Puglia. Data l’esperienza, se tale quadro configurativo appena espresso dovrebbe concretizzarsi, si potrebbero innescare fenomeni temporaleschi davvero molto forti che andrebbero a flagellare l’intero areale ionico messinese.