Per il quinto giorno consecutivo l’area dello Stretto di Messina si trova avvolta da un denso strato di nubi bassi (stratocumuli da inversione) che oltre ad offuscare la coltre celeste, contribuisce a rendere l’atmosfera piuttosto uggiosa, pur in assenza di precipitazioni. Queste nubi, tipiche delle aree continentali nel periodo invernale, vengono originate dall’effetto schiacciamento dell’anticiclone delle Azzorre, che oltre a comprimere l’aria verso i bassi strati favorisce un ristagno dell’umidità e degli inquinanti nei bassi strati, favorendo lo sviluppo di densi banchi di nubi basse, ad una determinata altezza (in questo caso 1400-1500 metri). Questi banchi di nubi nel corso della prossima notte verranno letteralmente spazzate dall’irrompere di una sostenuta e fredda ventilazione di tramontana e maestrale, che già in serata permetterà alla colonnina di mercurio di spingersi sull’orlo dei +10°C a livello del mare. La prossima notte, la rapida discesa delle masse d’aria più fredde, di origine polare marittima, determinerà anche un rapido peggioramento del tempo, per l’avvento di rovesci, brevi temporali e grandinate che nella prima mattinata di domani interesseranno ad intermittenza anche la città. Qualche nevicata, al di sopra dei 900 metri, in mattinata potrebbe imbiancare i Nebrodi, regalando scenari più consoni per la stagione invernale. Il tempo tenderà rapidamente a migliorare dalla tarda mattinata, con l’avvento di ampie schiarite da Nord. Gli effetti di questa ondata di freddo però si avvertiranno solo nella giornata di domani, allorquando le masse d’aria fredde, polari marittime continentalizzate sulle pianure danubiane, si depositeranno nei bassi strati, causando un sensibile abbassamento delle temperature, che in pieno giorno non supereranno neppure i +12°C +13°C, mentre nelle ore notturne si registreranno minime sui +8°C. All’altezza dei Nebrodi e dei Peloritani la quota delle “zero termico” si attesterà fra 900 e 1000 metri, Dopo quasi due anni a Messina si registreranno temperature minime sui +7°C +8°C, capaci di rendere l’aria particolarmente fredda, costringendoci a tirare fuori dagli armadi cappotti, berretti di lana, sciarpe e guanti. Ma il vero freddo, quello capace di farci battere i denti, potrebbe raggiungere il messinese proprio negli ultimi giorni del 2014, la Vigilia di San Silvestro.
Difatti, esaminando le ultime proiezioni dei centri di calcolo sembra evidente che un secondo e più vasto blocco di aria molto fredda, di origine artico scandinava, possa scivolare sui Balcani settentrionali, versandosi successivamente sulle regioni adriatiche attraverso i valichi naturali presenti sulle Alpi Dinariche (lì dove si originano i violenti venti di bora). Ebbene una parte di questa massa d’aria molto fredda rischia di gettarsi sul Tirreno, evolvendo in un piccolo ciclone (in pratica l’aria fredda a contatto con l’Appennino acquisisce vorticità positiva, creando una bassa pressione sul mar Tirreno). Proprio su questa tendenza io non posso che tenere la prognosi riservata, poiché disconoscendo (a quasi 96 ore dal possibile evento) l’esatta collocazione geografica del minimo depressionario non posso stabilire con certezza se parte di questo blocco d’aria fredda possa sfondare fino al 38’ parallelo, coinvolgendo con veemenza l’area dello Stretto di Messina e il territorio calabro-messinese (ecco perché è così importante la figura del previsore). Se tale ipotesi si concretizzerà con l’uscita dei nuovi aggiornamenti il messinese rischia di essere interessato dalla più intensa ondata di freddo degli ultimi 5 anni, dopo l’evento del 14 Febbraio 2009 che portò la neve fino ai sobborghi collinari della città. In tale contesto è agevole anche prevedere nevicate, piuttosto consistenti, che potrebbero ammantare di bianco brillante Nebrodi e Peloritani, fino a quote collinari. Ma per avere certezze, ed evitare di illudere i lettori, deciderò di sciogliere la prognosi non prima della giornata domenicale.
Daniele Ingemi