Cronaca

Migranti ad Arghillà, cittadinanza in rivolta

Situazione incandescente, da ieri, ad Arghillà, rione già molto “difficile” della periferia Nord di Reggio Calabria. Stamattina non si vedono gli incendi accesi ieri, ma ugualmente molti residenti sono indignati per la scelta dell’Amministrazione comunale di trasformare il Centro civico in struttura per migranti, dopo lo sbarco di 150 extracomunitari al porto cittadino nella giornata di ieri.

Neri (Fdi): scelta scellerata

«Scellerata la scelta dell’Amministrazione comunale di Reggio Calabria di far dislocare i migranti ad Arghillà – lamenta il presidente della Seconda Commissione consiliare “Bilancio” del Consiglio regionale Peppe Neri –. Il sindaco Falcomatà avrebbe dovuto far fronte alle diverse emergenze in cui versa il quartiere di Arghillà, letteralmente sommerso da rifiuti e con una crisi idrica che da mesi aggiunge disagi ad un territorio completamente abbandonato.

Il Centro civico “Alfonso Ciprioti”, che per anni ha ospitato gli uffici della Circoscrizione, e poi un distaccamento dell’Istituto comprensivo “Radice-Alighieri”, è divenuto struttura d’accoglienza per migranti; e con i dati da contagio da Covid-19 che hanno subito un’impennata vertiginosa, questo non può essere accettabile; soprattutto per una comunità esasperata. Anche le Forze dell’ordine nelle ultime settimane sono state costrette a ritmi esasperanti, per via dei continui sbarchi a Roccella. Contesto alquanto preoccupante, per questo Fratelli d’Italia, grazie a Wanda Ferro, ha presentato un’interrogazione parlamentare».

Ad avviso di Neri, adesso «nella periferia nord di Reggio Calabria la situazione rischia di degenerare, perché il Comune ha innescato una vera e propria bomba sociale. Il sindaco Falcomatà si adoperi affinché venga individuata un’altra location, adatta e soprattutto adibita all’accoglienza, e che nell’interesse dei migranti stessi possa garantirgli un’assistenza adeguata. È inconcepibile che sia sempre questo territorio a subire le scelte punitive di un’Amministrazione distaccata dalla realtà e colpevolmente lontana dai reali bisogni della sua comunità.

Il mio auspicio – così l’esponente meloniano –, per il bene di tutti, ma soprattutto per il sacrificio al quale è esposto il personale delle Forze dell’ordine, che si possa arrivare ad una soluzione nel più breve tempo possibile. Nel pieno rispetto della vita e delle sofferenze di uomini e donne che sbarcano sulle nostre coste, sono convinto che la nostra città, i nostri quartieri e i nostri cittadini, abbiano bisogno di altro».

Minasi (Lega): solidarietà ai residenti

«Piena vicinanza e solidarietà agli abitanti di Arghillà – così il capogruppo uscente della Lega a Palazzo Campanella, Tilde Minasi – che si sono comprensibilmente prodotti in una legittima protesta contro la decisione dell’amministrazione comunale di collocare al Centro civico ‘Alfonso Ciprioti’ alcuni migranti. Il quartiere, già gravato da numerosi disagi, come del resto le altre periferie della città, vivrebbe un’ulteriore problematica difficile da gestire, con un quadro ancor più preoccupante in termini di ordine pubblico e vivibilità. I residenti sono giustamente allarmati e non possono che esprimere il loro disappunto per una scelta incomprensibile.

Arghillà è purtroppo vessata da una condizione di degrado drammaticamente visibile e Palazzo San Giorgio dovrebbe esserne perfettamente a conoscenza: situazione alla quale non è immaginabile aggiungere nuove complicazioni. L’emergenza va gestita pensando ad iter che tutelino tutti, senza caricare di preoccupazioni un intero rione che non potrebbe, per i suoi già atavici problemi, sopportare anche queste idee scellerate. L’auspicio è che si riveda questo provvedimento e non si carichi di nuove responsabilità chi, ogni giorno, cerca di non essere sopraffatto dall’incuria e dalla disattenzione».