Ancora nel limbo i 25 minori al Palanebiolo, e dal bilancio spariscono i fondi dedicati

Venticinque ragazzini, tra i 15 ed i 17 anni. Il sorriso aperto e la voglia di crescere che hanno tutti gli adolescenti. Gli occhi accesi sul futuro, sul sogno di un domani che prima di tutto ci sia, a differenza di un presente che somiglia ad un limbo. Da un mese e mezzo per i 25 minori africani ospitati al Palanebiolo non c'è ancora una sistemazione. Il gruppetto è arrivato a Messina sui bus che hanno portato alla struttura dell'Annunziata diversi altri profughi sbarcati sulle coste siciliane nei mesi scorsi e trasferiti via terra a Messina. Di loro si dovrebbe occupare il Comune. Ma la macchina amministrativa, malgrado gli sforzi politici sembra paralizzata.

"Tra ferragosto e il 16 agosto i ragazzi devono andarsene di lì. Fa caldo, la struttura non è adatta, il Palanebiolo in questi giorni è un inferno per gli adulti, come pensano che possano stare lì 25 ragazzini senza genitori?". La mediatrice culturale ed esperta al titolo gratuito di Palazzo Zanca Clelia Marano torna a chiedere l'apertura di un tavolo tecnico permanente di confronto sui migranti. Una richiesta avanzata più volte, per mettere insieme i volontari, le associazioni, le istituzioni e i dirigenti, quelli cioè che si stanno facendo carico del problema e quelli che dovrebbero occuparsene. "Sono tante le cose da fare" spiega Clelia "Dall'avvio del processo per consentire gli affidi alla presa in carico da parte dei servizi sociali del comune".

A cominciare dalle assistenti sociali, che al Palanebiolo non si sono mai visti. "E' stato' grazie allo sforzo sovrumano dei volontari che gli oltre 200 minori arrivati a messina tra dicembre ed oggi, sono stati collocati. Non basta".

Clelia Marano non affonda, ma le risorse disponibili esistono e le procedure da attivare quanto meno vanno a rilento. Non c'è traccia di ordine di servizio per inviare assistenti sociali del Comune al Palanebiolo ad esempio, così come non c'è traccia dei 400 mila euro di finanziamento che il bilancio di previsione 2013 prevedeva, da destinare al problema, e che forse il Comune di Messina ha perso . Per l'esattezza nel previsionale 2013 erano stati iscritti 400 mila euro alla voce specifica "fondi statali per assistenza minori non accompagnati e Associazione nazionale Comuni" . Voce scomparsa nel consuntivo 2013, adesso al vaglio del collegio dei revisori dei Conti.

Lo sprar previsto dal Piano di Zona, poi, può ospitare soltanto 15 persone, per di più adulte, su cui il Comune non ha competenza in quanto può occuparsi solo di minori e categorie protette. Eppure le risorse destinate a Messina per l'attuazione di quello che è una sorta di piano quadro dei servizi sociali è abbastanza sostanzioso. "Il Comune ha competenza specifica sui minori, perché non prevedere una struttura apposita?". La Marano ogni giorno fa "pressioni" sull'assessore Nino Mantineo, che si avvale anche della collaborazione dell’esperto Rosario Ceraolo, suo successore al Cesv.

Al.Serio- Dlt