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Migranti in fuga. Musumeci: “La Sicilia non può essere trattata come una colonia”

“In Sicilia è emergenza senza tregua sugli sbarchi. E vorrei fosse chiaro che non si tratta solo di una emergenza sanitaria, per la quale la Regione siciliana sta facendo di tutto per assicurare la sicurezza dei cittadini siciliani e di chiunque arriva nell’Isola. C’è una emergenza politica senza precedenti: perché a parità di condizioni climatiche rispetto allo scorso anno gli arrivi aumentano in modo così sensibile?

Io voglio dare atto degli sforzi di queste ultime ore. Ma adesso si tratta di gestire una emergenza e servono fatti”. Il presidente della Regione Nello Musumeci è perentorio e aggiunge che la “Sicilia che non può essere trattata come una colonia. Avrete già letto – sbotta – dei 100 migranti scappati a Caltanissetta. Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall’hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri. Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell’ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che… tutto va bene”.

Il governatore ha detto di “pretendere rispetto per la Sicilia: non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c’è troppa improvvisazione e superficialità”.

Ed aggiunge: “Nei mesi scorsi si sarebbe dovuto attivare un’azione politica i cui mancati effetti oggi li paga la Sicilia. E l’Europa? Zitta e silente. Lo ribadirò mercoledì alla commissione Schengen che mi audirà con i colleghi Jole Santelli e Christian Solinas_presidente. E ribadirò che intravedo occhi sgargianti in chi si sfrega le mani per gestire un nuovo business dell’accoglienza, che magari diventerà il business della quarantena. Così – conclude Musumeci – non si va lontano. Forse è il caso che un vertice in Sicilia lo convochi direttamente il premier Giuseppe Conte. Lo aspettiamo”.