Il Sindaco Accorinti scrive al Prefetto: “Spostiamoli al villaggio turistico Le Dune”

Trasferire i migranti che la città di Messina ha accolto in una struttura più idonea di una palestra. È la richiesta che si è levata dal mondo dell’associazionismo e della società civile fin dal primo giorno dell’arrivo dei cinquantadue migranti che sono stati accolti nel centro sportivo “Pala Nebiolo”, messo a disposizione dall’Università di Messina ed approvato come idoneo da Prefettura e Questura. Per trovare una soluzione migliore a delle brande ammassate in uno spazio vuoto, l’amministrazione Comunale ha lavorato fin da prima dell’arrivo dei migranti, proponendo una rosa di opzioni, che non sono state accolte, però, per motivi di non idoneità o sicurezza. La sistemazione al Pala Nebiolo, comunque, dovrebbe essere temporanea. Nel frattempo, però, ai cinquantadue migranti se ne sono aggiunti altri ventisette.

Dell’impegno del Comune di trovare una soluzione alternativa a quella del centro sportivo, aveva già parlato l’assessore con delega alla Protezione Civile, Filippo Cucinotta, nel corso della Notte Bianca per la Pace a Palazzo Zanca, sabato scorso. In quell’occasione, Cucinotta, accompagnato da una ventina di eritrei provenienti dal centro universitario, aveva reso nota la disponibilità ad accogliere gli ospiti stranieri avanzata da diversi istituti privati. Ieri il Sindaco Renato Accorinti ha fatto seguire alle parole i fatti, scrivendo l’ennesima lettera al Prefetto in cui si richiede il trasferimento dei ragazzi eritrei, somali, ghanesi e nigeriani giunti a Messina, in una struttura più adatta ai fini dell’accoglienza. Alla prima lettera del Sindaco la Prefettura ha risposto con la richiesta di specificare un singolo istituto nel quale trasferire i migranti. La seconda lettera, dunque, reca il nome della struttura che per prima ha formalizzato la disponibilità ad ospitare i migranti, ovvero il villaggio turistico Le Dune.

Scrive Accorinti al Prefetto Trotta: “Allo scopo di favorire condizioni e strutture di ospitalità più idonee e accoglienti a favore dei migranti richiedenti asilo, attualmente alloggiati presso la struttura Universitaria Pala Nebiolo, desidero suggerire di prendere in considerazione l’offerta formalizzata dal villaggio turistico Le Dune”. Questo nella speranza che non vengano ulteriormente trasferiti altrove. Eventualità non inverosimile, ma fortemente osteggiata dalle associazioni che fanno notare come queste persone, da fine settembre, siano state già spostate tre volte: da Lampedusa a Pozzallo a Messina.Lamentele si erano levate, inoltre, nei giorni scorsi, da parte dei membri di alcune associazioni che lavorano nel campo dell’immigrazione, Arci in testa, a cui è stato vietato l’ingresso nel Centro del Pala Nebiolo. Per questo il Sindaco inserisce, nella sua lettera, la richiesta di “voler garantire l’ingresso, al luogo di ospitalità in cui risiedono gli immigrati, a quegli organismi che sono impegnati sul versante della mediazione culturale e della consulenza giuridica agli stranieri.

L’amministrazione è stata più volte sollecitata, inoltre, di inaugurare un progetto di accoglienza integrata, pianificando un intervento di tipo Sprar – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati – che, al contrario dei cosiddetti centri d’accoglienza – garantisce il rispetto per la dignità e i diritti dei migranti da un lato e maggiori risultati di integrazione dall’altro. Per questo il Sindaco è stato più volte esortato a nominare un esperto per le tematiche dell’immigrazione, al fine di mettere in rete tutte le intelligenze già attive da anni sul territorio in questo campo e progettare una politica volta all’accoglienza dei migranti e non alla loro reclusione. Della nomina dell’esperto, però, non si sa ancora nulla, ma il Sindaco nella sua lettera del 15 ottobre ha segnalato al Prefetto due signore eritree affinché vengano ufficialmente riconosciute come mediatrici culturali per conto del Comune di Messina. “Le chiedo, infine, di accreditare le signore Aialnesh Bedulu, nata a Massaua, Eritrea, e Migbinesh kuflom, nata ad Asmara, Eritrea, quali mie persone di fiducia nel campo della mediazione culturale”. Queste le richieste di un Sindaco che ha definito l’arrivo dei ragazzi africani a Messina come “un dono per l’intera città”. (Eleonora Corace)