Ecco i costi dell’accoglienza a Messina. Fondi stanziati dal Ministero degli Interni

Per l’accoglienza dei migranti, il Ministero degli Interni avrebbe stanziato 240 milioni di euro, prelevandoli dal fondo nazionale anti-usura. Queste le notizie che circolano a Palazzo Madama. Le modalità di accoglienza nel nostro paese vengono spesso contestate da associazioni che operano nel campo dei migranti, enti di controllo per la tutela dei diritti e società civile, che non vedono di buon occhio i Cie e Cara, considerati nella migliore delle ipotesi ghetti, nella peggiore veri e propri lager. L’Italia, del resto, è riuscita a farsi riprendere per il modo anti-costituzionale ed anti democratico di trattare i rifugiati persino da quell’Europa che non si può certo definire tenera nel campo dell’immigrazione (vedi direttiva di Dublino). Dal punto di vista economico, dubbi sono stati sollevati anche sulla politica emergenziale che accompagna la cosiddetta “politica dell’accoglienza”, con affidamenti alle varie ditte in direttissima – ovvero saltando la procedura del regolare bando di gara .

Ma concentriamoci su quanto sta accadendo a Messina, dove sono stati accolti circa 80 profughi, e vediamo quanto costa un centro come il Pala Nebiolo. Il finanziamento per la messa in opera e il mantenimento di un centro simile è interamente coperto con somme ministeriali. Il regolamento prevede una quota con un tetto massimo di 30 euro al giorno, in cui è compreso vitto, alloggio, vestiario, farmaci, scheda telefonica e la “pocket money”, ovvero una diaria di 2,50 euro giornalieri. Premesso questo, l’alloggio, nel caso messinese, non comporta capitoli di spesa , dal momento che il locale è stato fornito dall’Università di Messina a titolo assolutamente gratuito. Resta il vitto e il far fronte alle necessità quotidiane. Per questo servizio la Prefettura ha incaricato tramite un affidamento diretto la ditta di Roma, Cascina Global Service, risultata accreditata in quanto presente in vari servizi di mense universitarie, militari, ospedaliere – nel caso dei punti di degenza di Patti e Milazzo – e soprattutto in quella del Cara (Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo Politico) di Mineo (provincia di Catania).

La soluzione dell’affidamento diretto è stato ideato per una situazione transitoria, nel caso il soggiorno dei migranti nel polo sportivo universitario dovesse divenire stabile si procederà ad indire una regolare gara d’appalto, come è stato già sottolineato nella lettera prefettizia indirizzata all’Azienda. Tolte le spese per l’alloggio,la cifra spesa per ogni migrante “ospite” a Messina, è di 19,66 euro – più IVA – al giorno. 19,66 moltiplicato per il numero di migranti accolti al Pala Nebiolo, ottanta, fa un totale di 1.572, 80 euro al giorno. Questo per colazione, pranzo e cena., più un kit di igiene, in cui sono compresi, spazzolino, dentifricio, bagnoschiuma, shampoo ecc, una scheda telefonica con 15 euro di credito e una diaria giornaliera di 2,50 euro conosciuta anche come Pocket Money. “Quando non possono uscire, prima dell’identificazione, gli forniamo quello di cui hanno bisogno, allora chiedono soprattutto sigarette, ma una volta ottenuta la libertà di circolare preferiscono avere direttamente dei soldi da spendere a loro piacimento”- spiegano dalla ditta.

Il menu, come precedentemente riportato nei nostri articoli,solitamente prevede primo, secondo,pane e frutta ad ogni pasto ed una colazione con latte, crostate o fette biscottate e thé senza, però, caffè. Vengono generalmente evitati i salumi e i derivati dal maiale, inoltre, perché potrebbero ledere la sensibilità di qualche persona di religione islamica, dunque si preferisce servire carni bianche e riso al posto della pasta. Il villaggio turistico Le Dune,primo tra gli edifici privati che si sono dichiarati disponibili ad accogliere i ragazzi africani, aveva messo a disposizione anche l’alloggio, per un totale di 29 euro giornalieri a persona. Il Sindaco Accorinti aveva sposato la richiesta del villaggio turistico ed aveva scritto al Prefetto suggerendo di spostare i migranti lì, considerandolo un luogo più idoneo al soggiorno di persone rispetto a quanto può esserlo una palestra. Ci sarebbero, però, dei problemi tecnici.

La cifra stanziata per l’accoglienza di ogni migrante aumenta quando si tratta di minori. Non possiamo fornire, però, dati precisi per quanto riguarda Messina, dal momento che in teoria il centro all’Annunziata non ospita minorenni. A questo proposito, l’Arci Thomas Shankara di Messina lancia l’allarme: tra gli ottanta migranti che Messina ospita ci sono dei minori. Questo riguarda soprattutto quattro casi attenzionati dall’Arci, per due di essi già mercoledì pomeriggio è stata depositata la richiesta di accertamento presso l’ufficio immigrazioni, per altri due sono stati richiesti i risultati della prova del polso. Tale prova consiste nella comparsa dei nuclei di ossificazione delle ossa della mano, che dovrebbero avvenire in fasce di età ben precise. In pratica si tratta di confrontare la radiografia di mano e polso del bambino in esame con quelle, relative alle diverse età pediatriche, contenute in un Testo-Atlante elaborato dagli studiosi Greulich e Pyle.

“La prova del polso è comunque uno strumento poco affidabile” – commenta Carmen Cordaro, avvocato dell’Arci – “L’esattezza dei risultati può oscillare, infatti, di un margine di ben due anni, comunque molti luminari anche nel campo medico affermano da tempo che questa prova non ha alcun valore scientifico nel determinare la reale età di una persona”.I n ogni modo a chi si dichiara minorenne pur non essendo stato riconosciuto tale, il regolamento consente di fare ricorso. Torna qui il problema della corretta informazione di cui necessitano le persone che si apprestano ad affrontare il lungo iter del riconoscimento del diritto di asilo, vero e proprio calvario che si aggiunge a quelli già sofferti in patria e nel corso del viaggio. “Per un gruppo di eritrei che sono stati portati da noi dalle mediatrici culturali – spiegano dall’Arci – abbiamo fatto un orientamento di quattro ore e mezza, solo allora hanno cominciato ad avere un idea di quello che li aspetta…”. (Eleonora Corace)