Acceso dibattito tra il sindaco di Milazzo e il presidente dell’Adasc, associazione per la tutela della salute del cittadino

Un acceso botta e risposta quello tra il sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano e il presidente dell’associazione Adasc (Associazione difesa ambiente e salute dei cittadini) Giuseppe Maimone durante l’incontro-scontro di giovedì scorso presso il municipio del piccolo centro tirrenico. Oggetto del contendere, ancora una volta, la situazione ambientale di Milazzo e dell’intero comprensorio della Valle del Mela che, come evidenziato anche in occasione della puntata di Cominciamo Bene, in onda su Rai Tre, condotta da Fabrizio Frizzi ed Elsa Di Gati, viene classificata tra le zone a più elevato rischio ambientale a causa delle emissioni proveniente da quello che l’inviato Rai Giuseppe Pinettiha definito Polo Industriale (vedi articolo correlato).

Nello caso dell’episodio in questione che ha visto coinvolto Maimone, la richiesta dei componenti dell’associazione era quella di conoscere la tipologia di interventi disposti dall’amministrazione per tutelare il territorio invitando il comune a rendere nota ogni attività volta appunto alla salvaguardia del cittadino. Una “sollecitazione” che tuttavia il primo cittadino sembra non aver gradito poi tanto e rispetto alla quale si è “difeso” dichiarando di aver fatto molto per l’interesse della cittadinanza e non solo in campo ambientale.

Nel giro di qualche secondo tuttavia la situazione sarebbe degenerata: Italiano, sempre secondo quanto affermato dal presidente dell’Associazione, non avrebbe digerito la provocatoria proposta di Maimone di fare un giro per il reparto di oncologia dell’ospedale di Taormina e di ematologia del Papardo di Messina per vedere con i propri occhi quanti malati oncologici provengono dalla Valle del Mela. Uno scambio di battute sempre più acceso concluso con l’invito rivolto da Italiano al presidente Maimone a non recarsi più presso la sede del Comune con espressioni sembrerebbe poco “felici” e rispetto alle quali il rappresentante dell’Adasc chiede ora al primo cittadino delle pubbliche scuse.

(foto Dino Sturiale)