I buoni propositi per il 2011 per l’assessore D’Amore: più attenzione alle fasce sociali deboli

L’assistenza ai disabili non è più un servizio che compete all’Amministrazione ma al distretto socio-sanitario attraverso il Piano di Zona di cui alla L. 328/00. E’ quanto afferma l’assessore D’Amore impegnato a fronteggiare diverse situazioni e richieste. “Ove possibile – spiega l’esponente della giunta Pino – questo assessorato ha già sollecitato al distretto interventi sostitutivi che, in un buon numero di casi, hanno alleviato i disagi derivanti dai ritardi; per altri, purtroppo, non è rimasto che ricercare risposte nel mondo del volontariato. Circa invece il pulmino in passato fornito dalla Mgg, si specifica che “non trattasi” di organizzazione non lucrativa ma di una “società a responsabilità limitata” rispetto alla quale l’attribuzioni di credenziali “pubbliche” per una raccolta di sponsorizzazioni non costituisce obbligo; si è inteso dare priorità alla utilizzazione di fondi presenti e non spesi in anni scorsi nel piano di zona per, come peraltro già diffuso, fornire una risposta “istituzionale” al problema della mobilità prima di fare ricorso ad altre pur possibili soluzioni. Ribadiamo che il momento particolarmente difficile della finanza pubblica impone di utilizzare oculatamente tutte le poche risorse disponibili e che pertanto diviene difficile immaginare di non attivare una scheda di mobilità che ha le risorse già destinate piuttosto che rischiare che tali risorse vengano disperse.

Nel quadro, invece, delle competenze di questa amministrazione comunale – conclude D’Amore – si conferma che il trasporto alunni disabili scolarizzati è stato garantito e che è in studio una gestione che, nel continuare ad assicurare il servizio, possa ottimizzare l’impiego del personale comunale e con i risparmi realizzati, ampliare l’offerta pubblica dei servizi sociali anche attraverso il terzo settore e il mondo della cooperazione. Sono riforme strutturali che necessitano tempo ed attenzione circa il mantenimento di livelli di assistenza adeguati alle esigenze delle fasce più deboli.