Continua la protesta per il rischio industriale e tecnologico nella Valle del Mela

Continua la protesta per il rischio industriale e tecnologico nella Valle del Mela

Serena Sframeli

Continua la protesta per il rischio industriale e tecnologico nella Valle del Mela

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giovedì 28 Giugno 2012 - 15:14

Dopo la petizione popolare inviata a Bruxelles, si attendono notizie

Una storia infinta, una vicenda che da anni interessa e coinvolge la cittadinanza intera, senza distinzioni tra i minimi confini dei paesi della Valle del Mela.
E’ la protesta contro l’inquinamento causato dalla Raffineria di Milazzo e dalle ditte dell’indotto della stessa Raffineria.
A presentare la petizione popolare il 15 cm è stato l’Osservatorio Nazionale sull’amianto, legalmente rappresentato dall’avvocato Ezio Bonanni con il coordinamento dell’avvocato Maria Calderone, legale tra l’altro di oltre 200 lavoratori dipendenti della Raffineria e delle ditte dell’indotto.
La petizione, sottoscritta da oltre 5000 cittadini dell’hinterland milazzese e non solo, punta a promuovere lo sviluppo sostenibile, con la conseguente diminuzione delle sostanze inquinanti; promuove poi una mozione di condanna del governo nazionale e regionale ed è una diffida ad adempiere affinché vengano rispettati i diritti dei cittadini con:
• Risarcimento del danno ambientale;
• Sorveglianza sanitaria;
• Attuazione piani di risanamento ambientale;
• Attivazione degli organismi competenti per assicurare la protezione della salute dei cittadini dalle esposizioni inquinanti;
• Costituzione di una commissione d’inchiesta diretta ad accertare le responsabilità degli organi competenti e l’installazione sul territorio di centraline di monitoraggio necessarie per il rilevamento dati.

Oltre questa iniziativa, ben due interrogazioni promosse dal Parlamento europeo sono state presentate e sottoscritte dagli onorevoli Rosario, Borsellino, Pirillo, Berlinguer, Serracchiani, Caronna Susta, dove si chiede alla Commissione Europea competente di verificare con una commissione d’inchiesta il modus operandi della Repubblica Italiana e degli Enti ausiliari nell’erogazione delle prestazioni previdenziali ed assistenziali per i danni determinati dall’amianto.
Anche l’onorevole Lumia ha presentato il 21 cm una interrogazione parlamentare al Ministero della salute, delle politiche agricole alimentari e forestali, dell’ambiente e della tutela del territorio circa le criticità presenti all’interno della Raffineria milazzese, evidenziando le problematiche in caso di sisma o maremoti, gli oltre 200 casi di decessi e patologie che hanno colpito i dipendenti della Raffineria e delle ditte dell’indotto.
Lumia chiede così in che misura i Ministeri sopra citati intendano intervenire per far rispettare i criteri di sicurezza ai quali la Raffineria non si è ancora uniformata , se si intende adottare misure di competenza al fine di fronteggiare il problema di salute delle oltre 200 persone gravitanti sul territorio dell’indotto e quindi se si intende intervenire per evitare un annunciato disastro ambientale.
Sarà questa una delle numerose puntate di questa triste storia o si giungerà finalmente ad ottenere qualche cosa?

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