Milazzo. Terzo anniversario della scomparsa del prof. Parmaliana

Il sindaco Carmelo Pino e l’assessore Stefania Scolaro sono intervenuti questa mattina all’istituto tecnologico “Majorana” di Milazzo” alla giornata in ricordo del prof. Adolfo Parmaliana, tragicamente scomparso il 2 ottobre 2008.
Ai lavori, coordinati dal preside della scuola mamertina Stello Vadalà, sono intervenuti anche il preside della Facoltà di Ingegneria, prof. Signorino Galvagno, il dottor Marcello Minasi già magistrato della procura generale di Messina, il prof. Stefano Cavallaro, associato di chimica industriale dell’Università, la dott.ssa Claudia Espro, docenti dell’Ateneo Peloritano e la dottoressa Valeria Mancuso, responsabile della sicurezza alla Centrale Edipower.
A coordinare l’incontro e aprire i lavori il preside del “Majorana”, Stello Vadalà, il quale ha ripercorso l’attività del prof. Parmaliana, ricordando il valore scientifico e soprattutto umano e le sue passioni: dalla sua attività accademica fino all’amore per la politica che lo ha portato a impegnarsi nella battaglia per la legalità nel suo paese, Terme Vigliatore.
“Parmaliana non è morto – ha concluso Vadalà – e il fermento di oggi lo dimostra. E sottolineo che non deve essere ricordato come uomo di sinistra, quale di fatto comunque lui era, ma come uomo giusto e la giustizia, di per sé, non ha colore o partito”.
E’ stato quindi il sindaco Pino a ricordare il docente, quale “uno scienziato di valore, un esemplare militante politico della sinistra, uno strenuo combattente per la legalità. Denunciò molti fatti illeciti: lo scempio del territorio, una politica locale allergica alla legalità, inquinata dal clientelismo; un condizionamento mafioso devastante che arriva a toccare alcuni settori delle istituzioni. Di lui conservo un ricordo prezioso: la testimonianza di un uomo che amava la politica, la giustizia e il bene comune.”
La professoressa Scolaro ha invece sottolineato come “Parmaliana amasse la sua Sicilia, lasciando l’Università a Roma per dare un contributo a questa terra che lui amava. Una figura di spessore che oltre all’insegnamento al Dipartimento di Chimica Industriale e Ingegneria dei Materiali dell’Università di Messina, metteva a disposizione le sue competenze in master e per le aziende, ritenendo che un chimico dovesse rappresentare la guida del loro sviluppo sostenibile e nel rispetto dell’ambiente”.
Serafina SErena Sframeli