Milazzo.Apre i battenti l’Antiquarium archeologico

Milazzo.Apre i battenti l’Antiquarium archeologico

Sframeli Serafina Serena

Milazzo.Apre i battenti l’Antiquarium archeologico

venerdì 23 Aprile 2010 - 11:26

Il primo vero museo di Milazzo

A conclusione di una intensa stagione di lavori di restauro e di allestimento, resi possibili dalla eccezionale disponibilità offerta dai fondi europei del POR 2000-2006, apre i battenti l’Antiquarium archeologico di Milazzo, il primo vero museo della cittadina tirrenica, realizzato su progetto della Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina- Servizio Archeologico, U.O. VII.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Soprintendente, Rocco Sciamone, della responsabile Gabriella Tigano, del sindaco Lorenzo Italiano e di numerosi assessori provinciali e comunali e delle forze dell’ordine.

Il taglio del nastro è stato effettuato da Laura Ryolo, nipote di Domenico Ryolo.

Allocato all’interno di un locale prestigioso – l’ala est del Quartiere detto degli Spagnoli, costruito tra il 1585 e il 1595 su progetto di Camillo Camilliani allo scopo di disporre di uno stabile per accasermarvi la guarnigione che presidiava la città piazzaforte – il nuovo spazio espositivo propone una lettura complessiva dei dati forniti dalla ricerca archeologica avviata a Milazzo, nel secondo dopoguerra, da Luigi Bernabò Brea, Madeleine Cavalier e Domenico Ryolo e proseguita, ininterrottamente, fino ad oggi.

Anche questo antiquarium verrà intitolato a Domenico Ryolo, ispettore onorario di Milazzo per quasi un cinquantennio, studioso, archeologo, appassionato cultore di storia locale, in quanto le due strutture – quella demaniale regionale del Quartiere Spagnolo e quella comunale del Carcere Femminile – costituiscono parti di un unico progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico, da sempre promosso dalla Soprintendenza di Messina.

Il percorso di visita, elaborato dalla responsabile Dott. Gabriella Tigano, si articola in tre grandi sezioni: pre-protostorica, greca, romano-bizantina, che occupano gli ampi spazi di 10 sale. Scandito lungo la linea del tempo, esso è stato ordinato in modo da alternare la documentazione materiale del mondo dei vivi (abitato) a quella del mondo dei morti (necropoli).

Nelle vetrine, di linea elegante e essenziale – come tutto l’allestimento elaborato dal Dott. Piero Coppolino – moltissimi sono i reperti esposti ( ben 1267 oggetti), alcuni da tempo noti al grande pubblico (come i modellini fittili della tomba 5 di Via Ciantro), altri del tutto inediti, come i grandi dolii dalla necropoli dell’età del Bronzo di S. Papino, le urne cinerarie dell’età del bronzo recente/finale di via XX Settembre, i vasi attici a figure nere e rosse, i molti corredi dalla necropoli greca frutto degli scavi più recenti, i monili d’oro dalla necropoli ellenistica, le anfore restituite da un deposito annesso ad un impianto per la salagione del pesce esplorato nel rione Vaccarella, la prima iscrizione latina di età imperiale rinvenuta.

L’allestimento include anche alcuni interessanti reperti restituiti per l’occasione dal Museo “Luigi Bernabò Brea” di Lipari. Ci riferiamo al vasellame di corredo dalla necropoli del bronzo medio di c.da Sottocastello, musealizzata da tempo in una sala del museo eoliano, e alla preziosa coroplastica rinvenuta negli anni cinquanta lungo la via del Capo, labile spia di una possibile area sacra di IV sec.a.C., oggi fruibile a Milazzo.

All’interno dell’allestimento che include un esauriente apparato didattico di tipo tradizionale – ha spiegato la dottoressa Tigano – tutti i reperti diventano strumenti per documentare i vari aspetti della “storia” della città (economici, religiosi e quotidiani), una città a continuità di vita che “rivive” attraverso i dati della cultura materiale acquisiti con la ricerca archeologica.

L’Antiquarium rappresenta quindi il giusto coronamento di più di un cinquantennio di ricerche, il punto di arrivo di un percorso propugnato fin dai primi rinvenimenti di Luigi Bernabò Brea e Domenico Ryolo, i due fondatori della ricerca sul campo negli anni cinquanta”.

“Dopo l’apertura al pubblico nel 2002 dell’ Antiquarium comunale realizzato all’interno del Carcere Femminile, intitolato a Domenico Ryolo, con la mostra tematica dedicata alle necropoli – primo tassello di un progetto più ampio che oggi viene finalmente realizzato, Milazzo – ha aggiunto il sindaco Lorenzo Italiano – dispone di un percorso di valorizzazione del proprio patrimonio archeologico tra i più completi, che spazia dall’età preistorica a quella bizantina e includerà, a breve, nel riallestito Antiquarium Ryolo del Carcere Femminile – nuovamente fruibile grazie alla sinergia da sempre esistente tra Soprintendenza/Servizio Archeologico e Amministrazione comunale – anche un settore specificatamente dedicato all’archeologia subacquea, altro importante campo di ricerca”.

Una fruizione che potrebbe essere completata da un collegamento in rete con i più importanti musei siciliani: da quello di Lipari, al “Paolo Orsi” di Siracusa.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007