Mpa: a Barcellona si costituiscono gli “Autonomisti di base”

Alla vigilia delle elezioni Europee, una nuova “corrente” autonomista è nata con base a Barcellona Pozzo di Gotto, ma pronta ad accogliere diversi simpatizzanti del comprensorio. Il movimento degli “Autonomisti di base”, così si chiama, viene alla luce con l’obiettivo di avviare una “nuova fase di protagonismo della società civile barcellonese e la formazione di una classe dirigente caratterizzata dalla competenza, dalla onorabilità, dal rispetto dei valori della legalità e dell’onestà, condannando senza esitazione alcuna, la selezione politica di soggetti che perseguono altre finalità”.

A coordinare l’attività politico-amministrativa nel Longano sarà il consigliere provinciale Tonino Calabrò (capogruppo “Democratici-Autonomisti” alla provincia Regionale di Messina), facendo seguito all’iniziativa politica già intrapresa dai consiglieri comunali di Milazzo, Maurizio Munafò e Michele Formica. Nei prossimi giorni, con una apposita assemblea di aderenti, verrà costituito il coordinamento cittadino del movimento. “Il mondo dell’associazionismo, del volontariato, delle donne, delle partite iva, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati, del sindacato, deve potersi attivare in una dimensione sociale e politica alternativa all’attuale sistema politico autoreferenziale e che finisce per alimentarsi esclusivamente di indifferenza, di disinformazione e di becero clientelismo politico – si legge dal comunicato scritto dal consigliere. Su questo ragionamento, gli Autonomisti di Base di Barcellona si pongono in una posizione politica autonoma, propositiva e non pregiudiziale nei confronti delle istituzioni locali per contribuire ad un nuovo modus operandi della politica, nell’esclusivo interesse dei cittadini barcellonesi”.

Il movimento degli “Autonomisti di base” si prefigge l’obiettivo di potere contribuire propositivamente al dibattito cittadino sui temi più rilevanti quali le drammatiche problematiche inerenti i precari, i disoccupati, gli inoccupati, la formazione del pubblico impiego, la vergognosa vicenda che riguarda gli Ato, la questione ambientale, il piano di mobilità e la programmazione dell’arredo arredo urbano, le problematiche inerenti la qualità delle strutture sociali per gli anziani, i giovani e le famiglie, le opportunità normative e la politica creditizia riguardante il “ popolo delle partite iva”, la creazione di spazi aggregativi per i giovani connessi con lo sport e il tempo libero per limitare il pervasivo fenomeno del “bullismo” e della criminalità minorile.

“Amministrare una comunità e rappresentarla, significa porsi al servizio di essa e non essere in ogni caso accondiscendenti di decisioni verticistiche – continua Calabrò – , anche nella veste di silenziosi esecutori, assunte spesse volte contro gli interessi legittimi e naturali dei concittadini che si rappresenta.