Erosione Vaccarella, la Regione chiede altra documentazione

Vaccarella: la storia infinita.

I lavori per bloccare l’erosione dell’arenile sembrano non possano mai iniziare; a distanza di due mesi dalla richiesta presentata dall’Amministrazione di avere in consegna le aree per eseguire gli interventi finalizzati a bloccare l’erosione, arriva da Palermo una nuova richiesta di ulteriore documentazione, ritenuta necessaria per completare il percorso istruttorio. La Regione chiede ora altri pareri dell’Asp, dell’Agenzia delle Dogane e della Soprintendenza del mare.

Una richiesta assurda per il sindaco Pino, che ha già contestato il tutto visto che i pareri dell’Agenzia delle dogane e dell’Asp sono stati acquisiti per silenzio- assenso nei mesi scorsi, così come previsto dalla normativa in materia (art. 4 della legge regionale 5/2011), in occasione della conferenza di servizi che ha approvato a maggioranza il progetto, prescindendo dalla presenza della totalità delle amministrazioni invitate. Alla Soprintendenza del mare è stata già inoltrata la richiesta per il parere relativo agli aspetti di tutela del patrimonio archeologico.

“E’ vergognoso- afferma Pino- che un intervento urgente e non più procrastinabile di indubbia utilità sociale, peraltro di specifica competenza della Regione siciliana, venga differito per colpa di un inconcepibile ostruzionismo”.

L’intervento per l’arenile di Vaccarella consiste nella realizzazione di quattro pennelli protettivi perpendicolari alla linea di costa, in prolungamento dei cunettoni esistenti; questo metodo tiene conto del fenomeno di redistribuzione dei sedimenti in direzione ortogonale alla linea di riva secondo una conformazione che conserva le caratteristiche della spiaggia originaria. Il sindaco Pino spera da mesi nell’avvio di questi lavori, in sostituzione alla Regione, dopo aver superato diversi ostacoli facendo approvare il progetto esecutivo.

“Nelle ultime settimane- termina Pino- vedo che tutti parlano della necessità di intervenire sull’arenile di Vaccarella: politici che effettuano sopralluoghi e promesse ma si dimenticano che due anni addietro questa Amministrazione chiese anche un intervento alla Regione rimasto senza riscontro. E ciò nonostante un autorevole impegno preso persino dal presidente della Regione in occasione di un incontro tenutosi a Milazzo, alla presenza di alcuni pescatori professionisti preoccupati per le gravi ripercussioni che il fenomeno dell’erosione può determinare, e cioè il fermo della loro attività di pesca. Le solite promesse elettorali. L’avevo detto allora, lo ripeto oggi”.