La festa di Santo Stefano tra abusivismo e scarsa igiene. E quei soldi dalla RAM…

La festa di Santo Stefano, patrono di Milazzo, si è ormai conclusa; a continuare è invece la pioggia di critiche nei confronti dell’amministrazione Formica, rea, secondo oppositori e cittadini, di non aver saputo organizzare e gestire adeguatamente la manifestazione.

L’igiene pubblica
Il più evidente dei problemi è stato quello dell’igiene pubblica (in basso la gallery con le foto del profilo fb “U milazzisi U milazzisi“). Durante la festa, infatti, la marina Garibaldi è stata invasa dalla solita orda di venditori ambulanti; tuttavia, per gli stessi non è stata organizzata un’area di ricovero, e sono mancati addirittura i bagni chimici, presenti negli anni passati. Le condizioni igieniche in cui gli ambulanti hanno trascorso i giorni della festa hanno addirittura allarmato il meetup “Milazzo in Movimento”, che aveva sconsigliato di comprare il torrone e altri prodotti realizzati a mano; all’attacco gli ambulanti hanno replicato chiedendo rispetto e accusando gli attivisti di fare di tutta l’erba un fascio. Tuttavia, la gestione igienico-sanitaria della festa ha lasciato molto a desiderare, e i cittadini hanno lamentato persino una persistente puzza di urine e spazzatura che ha invaso la città.

Abusivismo e controlli
“Centinaia di bancarelle di cui gran parte abusive con risse per la contesa di un posto. Per alcune sere la città ha assunto l’aspetto della periferia di una citta del terzo mondo. Con la la notevole somma incassata per l’occupazione del suolo pubblico, il controllo dei VV.UU. è stato insufficiente. Assenti anche le forze dell’ordine.” – così Filippo Lo Schiavo descrive la marina Garibaldi nei giorni della festa, aggiungendo – “L’ufficio di igiene comunale ha controllato prelevando campioni? E i Nas che poi vanno nei negozi a controllare ogni picola inezia? Uno spettacolo indecoroso e non degno di un paese civile che quest’anno si è consumato nella più completa indiferenza delle Autorità”. E nei commenti altri cittadini incalzano, facendo notare che abusivi non erano solo alcuni ambulanti, ma anche parecchi tavoli piazzati sul suolo pubblico dalle attività milazzesi.

Il caso politico
La vera sorpresa della festa è stata però la sponsorizzazione della RAM al main event della festa, lo spettacolo di Nino Frassica. “In modo inusuale” – scrive Pippo Midili, consigliere d’opposizione – “a metà dell’opera i microfoni diffondono in marina Garibaldi l’elenco degli sponsor della serata. Primo fra tutti la Raffineria di Milazzo. Rimango stupito, attendo qualche minuto e poi chiedo se il sindaco della città è sempre Formica. Non è che mentre Frassica regala musica e cotillions il primo cittadino neo eletto si è dimesso?” Formica è sempre stato critico nei confronti del metodo “panem et circenses” impiegato dalla RAM, e aveva annunciato in campagna elettorale una regolamentazione di questo tipo di contributi. Eppure, lo spettacolo di Frassica è stato pagato per il 50% dalla raffineria.

Il silenzio del sindaco, tra l’altro, non è l’unico a stupire. “Ancora una volta i nostri occhi sono costretti a vedere sui mezzi di comunicazione pubblicità di iniziative varie con sponsor la Raffineria di Milazzo. Questo elemosinare deve assolutamente finire, non è più accettabile che associazioni di qualsiasi tipo si recano alla raffineria per chiedere qualche spicciolo. Per non parlare poi della presenza di qualche politico che, in qualche aula, si dichiarava contro la raffineria, mentre oggi l’associazione di cui fa parte organizza eventi con l’industria tanto odiata e criticata! E che fine ha fatto la coerenza?” Queste erano le parole di Peppe Maimone, presidente ADASC e noto ambientalista della valle, in occasione della notte bianca dello scorso settembre; una dura invettiva, che però non ha avuto replica quest’anno.

“Chiedo allora se qualche ambientalista radical chic è in vacanza all’estero” – incalza ancora Midili, – “ma no, anche lui è a Milazzo. Anzi, azzardano che siano tra il pubblico a sparare selfie che tornano buoni per i diari e per facebook. Cosa è cambiato dal 16 di giugno? Quelli che hanno organizzato la marcia contro l’inquinamento della Raffineria e l’incendio del 24 settembre 2014 ieri sera erano tra la gente in piazza oppure a mangiare una pizza a San Pier Niceto. Che gli ambientalisti ballino sotto il palco mentre il microfono annuncia che la serata è stata offerta dalla Ram da chiaro il senso del valore che diamo alla salute e di quello che diamo alle feste patronali. Mentre usiamo parole di grande effetto per accaparrare voti, dall’altra sussurriamo nelle orecchie delle industrie per chiedere ciò che gli altri non potevano. Non ho un termine per definire questa situazione ma so per certo che da oggi guarderò con un occhio diverso a chi veste i panni del perbenista a tutti i costi e diffiderò dei profeti dell’ambiente con il pallino della comunicazione”.

Insomma, il bilancio della festa non può essere positivo per l’amministrazione Formica; ma, se dal punto di vista organizzativo si può sempre migliorare, una domanda riecheggia senza risposta: che fine ha fatto la coerenza?

Giovanni Passalacqua