Assessori, vince la società civile, perde la politica

La parola d’ordine è “fuga dalla politica”. Più nel centrosinistra che nel centrodestra. A leggere i nomi degli assessori designati dai candidati a sindaco (nomi puramente indicativi, destinati probabilmente a cambiare nel corso degli eventi), sembrerebbe proprio che la politica abbia voglia di dimenticare l’ultimo decennio e far finta che non sia mai accaduto nulla, fischiettando e girandosi dall’altro lato. Felice Calabrò, per esempio, candidato col sostegno di otto liste di centrosinistra, se fosse eletto sindaco, oggi schiererebbe quattro esponenti della tanto invocata (e mai spiegata bene fino in fondo) società civile: l’avvocato Carmen Currò, l’urbanista Franco Cardullo, il viceprefetto Matilde Mulè e l’economista Maurizio Lanfranchi. Tutti nomi estranei non solo al Pd, ma che non hanno mai avuto a che fare organicamente con la politica.

Se scelte di questo tipo sono consequenziali alle scelte di Reset e movimento 5 Stelle, che del rifiuto della politica tradizionale ne hanno fatto una bandiera (e quindi nella composizione delle giunte, già pronte da tempo, hanno agito di conseguenza), stupisce piuttosto che provengano dal più strutturato dei partiti tradizionali a Messina. E se Calabrò decide di passare un colpo di spugna, Enzo Garofalo, suo sfidante nel centrodestra, si ferma a metà del guado. Perché in prima battuta designa si una professoressa universitaria (Stefania Scarcella) ed un commercialista (Corrado Taormina), ma non rinuncia all’apporto di Dario Caroniti e Ciccio Rella, il primo ex assessore della giunta guidata dall’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, il secondo esperto dello stesso Buzzanca e consigliere provinciale uscente che, nonostante abbia appena trent’anni, ha già una lunga carriera politica alle spalle. Garofalo è pressoché l’unico dei candidati ad aver scelto due nomi d’area con esperienze amministrative.

E gli altri? Anche Gianfranco Scoglio sposa la linea “esterna” ai partiti: il massimo dell’appartenenza politica sono la lunga militanza di destra di Franz Riccobono, ed il ruolo da ex esperta di Buzzanca di Oriana Celesti. Discorso analogo per Renato Accorinti: tra gli assessori “politici” designati c’è Daniele Ialacqua, già in passato candidato (ma mai eletto) con Sel e nulla più. Per ultimo Angelo Villari. La sua candidatura è maturata all’interno di movimenti che intendevano distaccarsi dalla politica tradizionale, le nomine degli assessori ne rispecchiano gli intenti. Luciana Pinto, Sergio Calderone, Giuseppe Novarese e Giovanni Lucentini, all’interno delle segreterie, sono nomi che nessuno conosce.

Restano da nominare, per tutti, l’altra metà della squadra. E lì, tra i mugugni dei partiti che hanno giocoforza subito questo schiaffone, si iniziano a sfogliare nervosamente i manuali Cencelli.