Interrogato Franco Molonia: “Non volevo disturbassero la Madonna”, consegnata una petizione

“Nessuna minaccia, nessuna intimidazione, volevo solo che non disturbassero la Madonna con cose blasfeme”. Si è difeso così davanti al gip Daniela Urbani, Franco Molonia uno dei due componenti del Comitato Vara raggiunto nei giorni scorsi dal divieto di dimora a Messina con l’accusa di aver minacciato alcuni componenti dell’Associazione Addiopizzo. I ragazzi, infatti, la sera del 14 agosto scorso distribuivano volantini contro la mafia ed il racket ai piedi della machina votiva. Secondo l’accusa sarebbero stati inseguiti da Molonia e Celona all’interno di un bar di via Garibaldi e minacciati: “Non ho minacciato nessuno, ho solo chiamato la Polizia Municipale –ha detto Molonia- chiedendo che verificasse se quei ragazzi fossero autorizzati ad effettuare quel volantinaggio”. Molonia, che è rientrato appositamente dal Marocco dove si trovava per lavoro, ha consegnato anche una petizione con centinaia di firme. I sottoscrittori adombrano il pericolo che i provvedimenti giudiziari a carico di alcuni componenti del Comitato Vara possano mettere a rischio la processione del 15 agosto con conseguenti rischi per l’ordine pubblico.
In particolari i firmatari lamentano il clima d’incertezza che regna a circa 80 giorni dalla processione ed i rischi legati alla possibilità che alcuni componenti del Comitato Vara siano costretti a lasciare la città per via dei provvedimenti della magistratura. “Si tratta di persone – scrivono i firmatari – di consolidata esperienza ed essenziali per l’organizzazione della processione della Vara”.