Il ministro Beatrice Lorenzin dice sì al Piemonte-Neurolesi: sarà un polo d’eccellenza

L’ospedale Piemonte è quasi salvo e il “matrimonio” con il Centro neurolesi si può fare. E se sarà così lo si deve al Ministro della salute Beatrice Lorenzin che oggi pomeriggio ha ascoltato con attenzione e accolto positivamente quanto la delegazione dei deputati messinesi in trasferta gli ha proposto per scongiurare la chiusura dello storico nosocomio del viale Europa. La missione romana ha visto protagonisti i deputati regionali Beppe Picciolo, Santi Formica, Nino Germanà, ed i parlamentari Enzo Garofalo e Bruno Mancuso, uniti nell’obiettivo di evitare in ogni modo che nei prossimi tre anni venga portato a termine un disegno tutto palermitano, quello della chiusura dell’ospedale Piemonte. La trasferta è stata organizzata il giorno dopo il “no” trasmesso in Commissione Ars dal capo di gabinetto dell’assessore regionale Lucia Borsellino che di fatto stoppava e anzi affondava il ddl Picciolo-Formica sull’azienda Piemonte-Irccs Neurolesi e rimandava ai posteri un destino incerto per l’ospedale, rendendo quindi visibile il disinteresse (per non dire altro) dell’assessore alle sorti del nosocomio che ancora oggi è il cuore vivo della città. Appurato che a Palermo la partita era persa i deputati hanno deciso di spostare la battaglia a Roma, dal ministro Lorenzi dove oggi hanno portato tutta la documentazione, che l’esponente del governo Renzi ha vagliato per due ore alla presenza dei due direttori generali Renato Botti e Giovanni Leonardi.

Ed alla fine la fumata è stata bianca.

“Oltre ogni più rosea aspettativa- commenta Beppe Picciolo, PdR- Il ministro Lorenzin ha accolto positivamente la nostra proposta e anche i direttori generali hanno apprezzato l’iniziativa sotto gli tecnici e sono pronti a occuparsi di gestire i rapporti con l’assessorato regionale. Il Piemonte diventerà centro d’eccellenza per l’Italia meridionale per la riabilitazione. Non solo, sarà mantenuto il pronto soccorso per le emergenze collegate alla riabilitazione (cardiologia, polmonare, ortopedica, neurologica) con la creazione di un’unità di terapia intensiva polmonare.

Se non si può stappare lo champagne poco ci manca! Adesso la fusione dell’Ospedale Piemonte con l’Ircss Neurolesi non appare più un sogno di mezz’estate”.

Il progetto che a Palermo non aveva suscitato alcun entusiasmo né alla Borsellino né al Dipartimento ha invece superato a pieni voti l’esame “politico” del ministero, e la stessa Lorenzin ha espresso parole positive per una proposta che punta a far diventare la struttura un’eccellenza per il sud d’Italia. Del resto val la pena ricordare che matrimoni analoghi con l’Irccs ce ne sono numerosi in tutta Italia ed anche in Sicilia. Il piano di accorpamento prevede un unico polo riabilitativo e d’emergenza, anche alla luce della peculiarità del territorio messinese, notoriamente ad elevato rischio sismico. “In questa logica – ha proseguito il deputato del Patto dei democratici per la riforma – Piemonte e Ircss Neurolesi possono diventare la naturale interfaccia per la sanità calabrese che senza soluzione di continuità troverebbe un polo d’eccellenza con 220 posti letti per acuti e riabilitativi”.

Il progetto prevede inoltre che una delle palazzine dell’attuale Ospedale Piemonte possa essere assegnato per le attività amministrative ed ambulatoriali dell’Asp.
Salvi dunque tutti i reparti del Piemonte: Neurologia neuromuscolare, cardiologia polmonare ortopedia e reparti collegati quali anestesia e rianimazione. In verità resta da capire la sorta del punto nascita, ma probabilmente questo sarà argomento da discutere nelle prossime puntate.

“Il dado è tratto – ha concluso Picciolo – il Ministro Beatrice Lorenzin ha già un’intesa di massima con l’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, alla quale abbiamo immediatamente comunicato il responso positivo del Ministro”.

Già dai prossimi giorni il direttore generale dell’assessorato regionale, Salvatore Sammartano, cercherà d’individuare le soluzioni ottimali per far decollare il progetto interfacciandosi con i tecnici del ministero, i direttori Renato Botti e Giovanni Leonardi.

Sono stati i deputati del Ncd ad accelerare e rendere possibile concretamente la missione romana e l’incontro con la Lorenzin, al termine del quale non possono che dirsi soddisfatti soprattutto perché sembrava che ormai tutto fosse andato perduto a causa delle troppe “distrazioni” e superficialità che si sono registrate in questi mesi a Messina.

“Crediamo che l’operazione salvataggio Piemonte sia possibile e che da un grave errore che stava per essere commesso, penalizzando Messina, stia per nascere una grande prospettiva per la sanità per tutto il Mezzogiorno- commentano all’unisono ill deputato nazionale Enzo Garofalo, il senatore Bruno Mancuso e il deputato regionale Nino Germanà- Dopo avere nelle scorse settimane rappresentato le nostre preoccupazioni per una scelta, quella della chiusura dell’ospedale Piemonte, che rischiava di penalizzare la qualità dell’assistenza a Messina abbiamo trovato il ministro molto attento, disponibile e con un dossier ricco di spunti e di dati che confortano la nostra speranza di inserire a pieno titolo il Piemonte nella rete ospedaliera regionale con un compito preciso: fare dello storico complesso ospedaliero un luogo di cura per malati cronici e lungodegenti, e un’eccellenza nel campo della riabilitazione. L’idea della fusione con l’IRCCS non solo è percorribile ma è auspicabile. Un complesso di riabilitazione per chi ha subito gravi patologie deve inoltre mantenere un pronto soccorso, così come peraltro previsto, fin dai tempi del piano della protezione civile del 2008. Il Piemonte può rappresentare ancora una grande risorsa per la città, così come è stato per 104 anni di storia. L’integrazione tra Neurolesi e Piemonte garantirà le professionalità e il numero di posti letto all’interno del quadro regionale senza alterare il piano di razionalizzazione dei costi, ma anzi costituendo in tema di assistenza un rilancio per Messina. L’auspicio è che all’interno del plesso ospedaliero possa nascere inoltre un poliambulatorio e un luogo nel quale garantire tutta l’attività specialistica intramenia”.

La situazione, tra Roma e Palermo, si è totalmente ribaltata. Da agosto Messina ha dovuto combattere contro un disegno tutto palermitano volto a chiudere il Piemonte, nel silenzio dell’assessore Borsellino che non ha mai speso una parola ufficiale né per rassicurare né per confermare quanto stava accadendo, nonostante proteste e mobilitazioni. Lo stesso ddl sonoramente bocciato perché ritenuto inattuabile e improponibile dal Dipartimento regionale è stato accolto dal Ministero che già si è messo al lavoro.

Una disponibilità ed una celerità tale che hanno spinto deputati Formica, Germanà, Picciolo, Mancuso e Garofalo ad annunciare di volere proporre la cittadinanza onoraria messinese per il Ministro Beatrice Lorenzin.

Vedremo adesso cosa succederà a Palermo e se la strada sarà costellata di buche e sassi o meno.

Rosaria Brancato