Rischio sismico: Cantello invita a Messina i ministri dell’Ambiente e dell’Interno

Non ha perso tempo il consigliere comunale Ivano Cantello. La scossa di terremoto di stanotte, con epicentro a Scilla, che ha colpito fortemente anche Messina e il suo circondario, ha fatto da spunto per la richiesta, al Ministero dell’Interno e al Ministero dell’Ambiente, di un’attività ispettiva e della convocazione di un tavolo tecnico istituzionale per valutare il rischio sismico, le connesse problematiche territoriali, il rispetto delle normative antisismiche e degli standard di sicurezza, prevenzione e soccorso urgente.

Per garantire la sicurezza della popolazione, il consigliere chiede che siano “potenziati con uomini e mezzi gli organi, oggi palesemente sottodimensionati, deputati a garantire i soccorsi” e che “si avvii un’intensa e seria azione di controllo sul rispetto delle normative antisismiche sugli stabili pubblici e privati, spesso edificati in assenza di adeguata viabilità”.

Cantello invita sul posto i ministri: “Con una vostra visita potreste comprendere meglio la gravità di quanto lamentato, accogliendo la richiesta di pianificare una serie di interventi che contribuiscano a prevenire o almeno mitigare i rischi del territorio e incentivare ad investire nel contesto della prevenzione sismica”.

Il consigliere, insieme ad altri colleghi, aveva già interrogato i soggetti istituzionali competenti negli anni scorsi, a proposito del dissesto idrogeologico della città, chiedendo l’istituzione di un nuovo distaccamento dei vigili del fuoco e il potenziamento degli organi di Protezione Civile. In particolare, Cantello chiedeva l’innalzamento di Messina al rango di Comando provinciale metropolitano, portando la dotazione organica della sede centrale dei vigili del fuoco dall’attuale categoria S 5 (dotazione organica pari a 130 unità) a categoria S 8 (dotazione organica pari a 245 unità), come già avvenuto per Palermo (da S 9 a S 10) e Catania (da S 8 a S 9). In un raggio di 60 km, oltre alla sede centrale, – ricordava Cantello – si può contare solo su tre distaccamenti (Taormina, Milazzo e Patti), per un totale di 201 unità, mentre in una città come Verona, simile per numero di abitanti, si può contare nello stesso raggio su 4 sedi centrali (Verona, Brescia, Mantova e Vicenza), due distaccamenti permanenti D 2 e otto distaccamenti permanenti D 1, per un totale di 706 unità.

Cantello ricordava ancora che le leggi finanziarie già dal 2007 prevedono fondi per la realizzazione di programmi straordinari di incremento dei servizi di soccorso tecnico urgente e per la sicurezza dei cittadini, a valere sui piani operativi nazionali di sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno (Pon) e che il Ministero dell’interno è titolare dei Pon finalizzati ad elevare gli standard di sicurezza nelle Regioni Obiettivo 1. Uno sguardo, infine, all’alluvione di Giampilieri del 2009: “In quell’occasione è stato molto difficile il soccorso alle popolazioni, raggiunti nella sola mattinata del giorno dopo da una squadra di vigili del fuoco e da personale dei vari Corpi militari e di volontariato. Ed ancora dopo è intervenuto da varie parti della Sicilia e d’Italia personale dei Vigili del Fuoco idoneamente attrezzato a tali calamità e mezzi idonei alla portata di tali eventi calamitosi”. (Ma. Ip.)