Ancora uno sbarco: Messina accoglie due navi cariche di migranti…ed una Crociera

E’ stato ancora una volta il paradosso a far da cornice all’ennesimo sbarco di migranti in città. Il paradosso di un Porto di Messina che continua ad accogliere, da un lato, felici e spensierati turisti della splendida MSC Fantasia e, dall’altro, centinaia e centinaia di profughi, salvati in mare e poi fatti sbarcare sulle coste siciliane in condizioni disperate.

Questa mattina, dai pattugliatori della Marina croata “Mohorovich” e della Guardia di Finanza “Monte Cimone”, a mettere piede sul Molo Marconi, sono stati in 280, tra eritrei, somali ed egiziani. Uomini, donne, bambini, intere famiglie che, a partire dalle 8, sono scesi dalle due passerelle, accolti dall’ormai solida e rodata macchina coordinata dalla Prefettura.

I medici dell’Asp, il personale USMAFF e la Croce Rossa, dopo aver allestito i consueti gazebo, ha effettuato un primo screening sanitario ed aiutato le donne incinta a salire sulle ambulanze. Le associazioni di volontariato, tra cui in prima fila Save The Children, hanno poi reso l’accoglienza il più “confortevole” possibile, mentre le Forze dell’Ordine hanno provveduto a mantenere la situazione sotto controllo. E' stata l'Autorità Portuale a predisporre la consueta organizzazione logistica e, una volta sbarcati, tutti i migranti sono stati fatti salire sui pullman diretti nei vari centri di prima accoglienza del PalaNebiolo, all’Annunziata, e dell’ex Caserma di Bisconte, a Camaro. Alcuni di loro lasceranno ben presto Messina per trovare sistemazione in altri centri del Nord.

C'era anche una sediolina in legno, vuota, a ricordare l'assenza di una donna che questa mattina sarebbe stata lì, anche lei ad accogliere uomini, donne e bambini. Quel Posto Occupato di Omayma che, adesso, ha soltanto il peso di un'assenza incolmabile, che rimarrà tale per sempre, almeno su quella sedia. L'assenza deliberatamente voluta da chi diceva di amarla, dall'uomo che, in una notte, è riuscito a massacrarla di bastonate, lasciandola priva di vita, su un letto, in quelle quattro mura di casa dove Omayma aveva costruito la sua famiglia, con le sue quattro bambine. "E' come se Omayma fosse sempre qui con noi, dai nostri cuori lei non se ne andrà mai", ha detto una delle sue colleghe, non nascondendo una lacrima.

Con questo sbarco, sale a più di 8mila il numero di migranti che la città ha accolto soltanto negli ultimi 6 mesi. Il tutto mentre ancora a Bruxelles si parla di piano di ricollocamento dei profughi, tra divisioni e contrasti interni che fanno fatica ad esser sanati. L’unico risultato, al momento, rimane quello dei 24mila posti dell’Italia ed i 16mila della Grecia, mentre della seconda tranche si ricollocamenti (120mila) si è completamente bloccati al palo. Si studia un piano anche per fermare gli scafisti nel Mediteraneo, attraverso l’uso della forza. Sono 28 i Paesi dell’Unione Europea, infatti, che hanno dato il via libera formale per la missione navale EuNavFor Med, che permetterà alle navi della forza UE di fermare, perquisire e dirottare le imbarcazioni sospette di trasportare migranti. Il piano dovrebbe partire nei primi giorni di ottobre. (Veronica Crocitti)