“Via i tir dalla città. La concessione della rada San Francesco non va rinnovata”

“Divieto di transito dei tir in tutta la città nelle ore diurne”. La posizione del comitato “La nostra città”, dopo l’ultimo triste incidente mortale di venerdì scorso, è netta. Ora anche la IV circoscrizione torna sull’argomento facendo propria la proposta del comitato.

“Non si sarebbe mai voluto dover ritornare sull'argomento – scrive il quartiere – a seguito di un altro atroce incidente mortale, ma purtroppo il prolungarsi della funzionalità ridotta del porto di Tremestieri, lo ha reso necessario e inderogabile. Sono ormai centinaia i tir che giornalmente attraversano in lungo e in largo la nostra città, sfrecciando incauti e incontrollati a tutte le ore”.

Conseguentemente a tutto ciò, con solo un astenuto, il Consiglio ha adottato un provvedimento che impegna il Commissario straordinario ad emettere un'ordinanza che ripristini il divieto di transito dei tir in tutta la città nelle ore diurne, mettendo nel contempo in sicurezza la viabilità cittadina, attraverso controlli rigorosissimi e mirati delle forze dell'ordine e della polizia municipale, anche nelle ore notturne.

Il quartiere approva anche l’altra proposta del comitato: “Alla luce dell'acclarato e non più tollerabile ritardo nel completamento delle opere di ampliamento, dragaggio e ripristino del porto di Tremestieri è doveroso comprenderne le cause, attraverso un'ispezione amministrativa, non escludendo l'ipotesi di istituire un'apposita commissione d'inchiesta comunale”.

Il Consiglio di quartiere ha infine autonomamente integrato l'ordine del giorno, con la specifica proposta di piantumare lo spartitraffico di via La Farina con siepi fitte, al fine di permettere l'attraversamento pedonale esclusivamente in corrispondenza delle strisce, riducendo notevolmente la probabilità di incidenti.

Nel ribadire che l’obiettivo è liberare la città dalla schiavitù dei tir, il IV quartiere lancia un ultimo diktat: “La concessione della rada San Francesco, che scade nel 2013, non va rinnovata. Messina non può e non deve sottostare agli interessi di pochi”.