Cronaca

Inchiesta fotovoltaico, coinvolto anche l’assessore Cacciola

Il nome dell’assessore comunale  Cacciola entra nell’inchiesta sul piano energetico varato dalla Regione nel 2009 e riguardante, tra gli altri, il progetto di Monreale che sarebbe stato ammesso perché classificato come sperimentale. Inchiesta arrivata alla conclusione. Nell’atto di chiusura l’ingegnere messinese peró non compare. La sia posizione è stata stralciata e non è escluso che vada verso l’archiviazione.

L’ipotesi della Procura di Palermo è che  attraverso un giro di corruzione, mazzette e pressioni, il centro sia stato inserito obtorto collo nel Piano.  L’ingegnere messinese, direttore dell’Istituto di Tecnologie avanzate per l’energia del Consiglio nazionale delle ricerche (Itae Cnr) di Messina, era allora responsabile del servizio che doveva rilasciare la certificazione necessaria ad attestare il requisito di sperimentazione, essenziale perché anche la fattoria solare Heliospower di Monreale rientrasse nei finanziamenti. Parere sul quale si adombra ora l’ipotesi di reato di falso ideologico.

Cacciola viene tirato in ballo da una telefonata di Salvatore Grippi, il collettore di tangenti degli imprenditori toscani Meoni interessati al progetto. Agli atti dell’inchiesta, la conversazione nella quale Grippi chiede all’ingegnere messinese dell’asseverazione, al quale Cacciola risponde di non poter rilasciare la certificazione necessaria. L’asseverazione, peró, alla fine arriva. A parte questa singola telefonata, per il resto sono le dichiarazioni di Grippi a Meoni a delineare il ruolo di Cacciola. Dichiarazioni che forse non hanno convinto del tutto gli inquirenti, visto che il nome dell’assessore messinese non é inserito nell’avviso di conclusione delle indagini.

 Interpellato sull’argomento il titolare della delega alla viabilità dice di non essere a conoscenza di questa indagine, che sostiene di aver appreso dalla stampa.

Alessandra Serio