Cronaca

Morì folgorato giocando a palla, ditta responsabile civile al processo

La Gemmo spa sarà responsabile civile nel processo per la morte di Salvatore D’Agostino, il quindicenne di Gaggi folgorato giocando a pallone con gli amici, in una piazzetta del paese.

Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Messina, che ha disposto la citazione a giudizio quale responsabile civile dell’azienda che aveva la manutenzione dei fari pubblici cittadini. A chiederlo è stata la famiglia D’Agostino, assistita dall’avvocato Filippo Pagano, alla prima udienza del processo, entrato nel vivo proprio ieri e rinviato per la prosecuzione a metà settembre prossimo. Sul banco degli imputati ci sono Susanna Gemmo, rappresentante legale della ditta, e il manager Francesco Trimarchi, difesi dall’avvocato Alessandro Faramo.

L’incidente risale al 2 agosto 2016: Salvatore giocava a palla davanti la chiesa madre della frazione Cavallaro. Per per recuperare il pallone, il ragazzino ha oltrepassato una ringhiera, urtando contro un faretto: l’impianto non era a norma e la scarica elettrica che ha investito il quindicenne non gli ha lasciato scampo, fulminandolo. Dopo 18 giorni di coma è morto.

L’imprenditore e il tecnico della Gemmo, che aveva in appalto il servizio dal Comune di Gaggi, sono accusati di non aver rilevato che i fari installati nella piazza, in disuso da anni e privi di lampade, erano alimentati dall’impianto di illuminazione pubblica.