cronaca

Morte senzatetto a Messina, l’autospia conferma: nessun segno di omicidio

MESSINA – La Casa di Vincenzo da un lato, Messina social city dall’altro. Nessuna rete di protezione sociale, malgrado la presenza delle istituzioni e dei volontari a pochi metri, è bastata a salvare Rashid dalla più brutta delle morti: stroncato da un infarto, il suo corpo barbaramente sfregiato dagli animali, probabilmente i ratti che bivaccano nel degrado dei dintorni.

Si conferma questo lo scenario che fa da sfondo alla morte del marocchino, dopo i risultati dell’autopsia effettuata stamane dalla professoressa Elvira Ventura Spagnolo all’obitorio comunale. L’esame non ha rivelato segni di violenza, così come non ne aveva evidenziati la prima ispezione esterna. Ci sono invece i segni dell’azione degli animali, che lo hanno nella pozza di sangue in cui è stato trovato.

L’esame medico legale ha rivelato l’arresto cardio circolatorio e ha escluso altri segni. Il dossier della consulente della Procura sarà sul tavolo della PM Roberta La Speme tra qualche giorno, ma il primo risultato è già stato trasmesso ed è servito a fugare ogni sospetto che l’uomo potesse essere stato aggredito e colpito, forse con uno degli oggetti trovati dalla Scientifica sul posto, i cui segni non erano visibili alla prima ispezione.

Adesso il magistrato metterà insieme i pezzi e si confronterà con il capo della Squadra Mobile Gianfranco Minissale e il vice Simone Scalzo, che hanno effettuato gli altri accertamenti necessari a chiarire i contorni di questa tragedia della solitudine (nella foto sotto, i due dirigenti)

Ieri Rashid è stato ricordato dai suoi amici e dai volontari che operano con i senza tetto con la deposizione di un mazzo di fiori nella baracchetta che aveva trasformato nella sua “casa”.

Scalzo Minissale Squadra Mobile Messina