Morì stroncato da infarto dopo un intervento chirurgico: una condanna, un rinvio a giudizio e due prosciolti

Un rinvio a giudizio, un patteggiamento e due proscioglimenti sono stati decisi dal gup Antonino Genovese nell’udienza per la morte del milazzese Salvatore Corso Mazzù, 48 anni avvenuta il 9 giugno dell’anno scorso nella clinica Carmona.
Ha patteggiato 9 mesi di reclusione l’anestesista Giuseppe Buda mentre è stato rinviato a giudizio al 26 settembre 2013 il cardiologo Domenico Cento. Prosciolti i chirurghi Giuseppe Navarra e Francesco Rinaldi.
Corso Mazzù era stato ricoverato alla clinica Carmona per essere sottoposto ad intervento chirurgico per un prolasso rettale. Tutti gli esami effettuati, compresa la visita cardiologica, avevano dato via libera all’operazione. L’intervento è durato circa due ore ma subito il paziente ha iniziato ad accusare una forte tachicardia. Un’ora e mezzo dopo il 49enne è morto nonostante i tentativi dei medici di salvarlo. Secondo quanto emerso dall’autopsia l’uomo sarebbe morto a causa di un infarto del miocardo per trombosi acuta della coronaria destra. I familiari presentarono una denuncia ed il sostituto procuratore Maria Pellegrino avviò un’inchiesta iscrivendo i quattro medici sul registro degli indagati.