Società

Movida a Messina. I residenti: “Solo musica in sottofondo fino alle 23.30”

“Vogliamo essere consultati tutte le volte che venga intrapresa ogni politica cittadina volta ai temi della vita urbana, di sicurezza e di ordine pubblico, in quanto rappresentanti di cittadini che hanno gli stessi diritti di altre categorie sociali. Non è successo”.

Così il Comitato Centro Storico Vivibile, che rappresenta residenti del Centro Storico di Messina e si adopera ai fini della vivibilità contro il degrado, e l’Associazione Centro Storico di Messina, che rappresenta gli interessi dei residenti, commercianti, turisti e fruitori.

“Per noi, e per l’accezione comune – dicono i rappresentanti Michele Bisignano e Anthony Greco -, il Centro Storico non è un quartiere come gli altri, né deve essere considerato tale solo perché sede da circa 15 anni di locali di somministrazione di bevande ed alimenti legati alla cosiddetta movida, ma è tale perché è sede del Patrimonio Storico, Architettonico Artistico e Culturale della città, sottoposto a tutela nella sua generalità. Per cui chi si deve adeguare non sono i residenti che ci hanno sempre vissuto, ma chi aprendo una attività commerciale deve trovare la compatibilità con questo luogo culturale. Piazza Navona, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna sono famose per i loro beni culturali e monumentali, e non certo per i locali della movida. A tale proposito riteniamo sia necessaria l’adozione di un Piano Commerciale che regolamenti le attività di tutti gli esercizi presenti in quel Centro Storico che proponiamo venga dichiarato legalmente quale “Area protetta a priorità residenziale”.

LE PROPOSTE

Ecco le proposte per garantire la sicurezza, l’ordine pubblico, il rispetto della quiete pubblica, il diritto al riposo notturno dei residenti, il rispetto di norme e dei regolamenti comunali.

  1. la istituzione di un Posto di Polizia fisso nei week end;
  2. l’installazione di telecamere collegate con le forze dell’ordine e con la polizia Municipale;
  3. Poliziotti di Quartiere ed eventualmente in borghese al fine di evitare spaccio di sostanze stupefacenti e somministrazione di alcoolici ai minorenni, controlli con inasprimento delle sanzioni, il controllo di emissioni sonore dei locali che procura disturbo nelle ore notturne, il
    cui impatto acustico invasivo provoca conseguenze sulla salute e danni biologici irreversibili;
  4. Che la musica possa essere diffusa solo dai locali che sono in possesso delle relative specifiche licenze e non può in nessun caso recare disturbo alla quiete pubblica ed al riposo dei residenti così come avviene in tutti gli altri quartieri della città. Le emissioni sonore non devono prevedere mai la presenza di percussioni o di altri strumenti che possono creare l’effetto “cassa di risonanza” e possono essere utilizzati solo come sottofondi musicali a bassissimo impatto; l’inizio di qualsiasi attività musicale o di intrattenimento dovrebbe essere previsto non prima delle ore 20 per poi concludersi non oltre le ore 23.30 e comunque anche in questi orari il sottofondo musicale non deve essere di disturbo ai residenti né si possono organizzare dj set che sono propri delle discoteche al chiuso.
  5. Collaborazione diretta con la Polizia Municipale e con le Forze dell’Ordine con le due associazioni per la segnalazione di eventuali comportamenti illegali.

LA MODIFICA DELL’ORDINANZA

“Proporre di chiudere i locali tutti i giorni alle 2 di notte, posticipando la chiusura nel caso in cui vi siano clienti presenti ai tavoli, significherebbe
fare chiudere concretamente i locali non prima delle 2,30; la proposta di consentire il consumo di bevande alcooliche non solo ai tavoli dei locali, ma anche negli spazi antistanti, creerebbe la possibilità di assembramenti”.

I due comitati chiedono alla Prefettura che gli orari di chiusura non vengano modificati e di prendere in considerazione le loro proposte.

In allegato il testo integrale della lettera inviata al Prefetto di Messina.