Messina, agguato al m’Ama, Cutè e Aloisi restano in carcere

Restano in carcere Alessandro Cutè e Gianfranco Aloisi, i due giovani fermati per la sparatoria al m'Ama che rischiava di costare la vita ad una trentaquattrenne di Briga Marina, adesso fuori pericolo di vita ma gravemente ferita. Il Gip Eugenio Fiorentino ha convalidato il fermo ed emesso ordinanza di custodia cautelare, confermando la custodia in carcere per entrambi. Il giudice ha formalizzato l'accusa di tentato omicidio nei confronti del "liuneddu", il ventitreenne di Mangialupi che ha già precedenti alle spalle, e il ventottenne che da qualche tempo gravitava nello stesso ambiente.

I due si erano presentati in caserma, dopo due giorni di latitanza, accompagnati dagli avvocati Salvatore Silvestro e Franco Rosso.

Al faccia a faccia col giudice, però, hanno scelto di tenere la bocca chiusa, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Contro di loro ci sono le molte testimonianze dei presenti, che hanno raccontato di come, sabato notte, in pochi minuti si sia scatenato il far west ne lido della riviera Nord, col rimbombo dei colpi di pistola e le grida di quelli che stavano introno la trentunenne ferita, caduta a terra nel sangue.

Il panico tra i presenti, le sirene delle Gazzelle, la luce delle ambulanze, e la paura nei tanti giovani che affollavano il locale, convinti di essere arrivati per trascorrere una piacevole serata all'aperto, rivelatasi invece un incubo.

Alcuni sono riusciti a vedere chi ha aperto il fuoco, il mezzo e il punto da cui arrivavano i colpi. Il resto lo hanno fatto le immagini di video sorveglianza del locale e le altre presenti in zona, che hanno immortalato sia il battibecco precedente tra i buttafuori e i ragazzi, ai quali è stato proibito entrare, poi il ritorno di entrambi a bordo di un motorino, guidato da Cutè e con Aloisi armato di calibro 38, fatta esplodere in prossimità dell'ingresso.