Revoca della revoca. Zafarana: “Sicilia ostaggio degli USA”. Crocetta: “Basta con la demagogia”

“Ostaggio degli Americani”. I deputati 5 Stelle dell’assemblea regionale insorgono contro il Presidente Rosario Crocetta che ieri ha ufficializzato quella che è stata definita con amara ironia “la revoca della revoca”, avendo Crocetta revocato, infatti, lo stop alle autorizzazioni per l'installazione del MUOS, precedentemente imposto dal suo stesso governo regionale. Ricordiamo che il M.U.O.S. (acronimo di Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. Nelle intenzioni degli americani dovrà essere utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella.

Raggiunta telefonicamente la portavoce messinese del Movimento 5 Stelle,, Valentina Zafarana, si dichiara sconvolta per l’accaduto: “Attualmente siamo ancora sotto shock per il comportamento di Crocetta. Evidentemente dobbiamo sottostare ad una volontà più che sovra regionale, addirittura sovra statale. Sorprende che la decisione di Crocetta arrivi contro quella del Tar e un giorno prima del pronunciamento del CGA. Il Presidente non ha interpellato nessuno, lo abbiamo invitato in aula almeno per fornire delle spiegazioni. È chiaro, comunque, che la Sicilia è in mano a poteri più forti. Siamo nelle mani degli Americani. Un comportamento come quello del presidente oltre ad essere incomprensibile è di una gravità assoluta, e quel che è peggio sembra che non interessi a nessuno, sembra una notizia che passa sulle nostre teste,senza sfiorarci. Ci lascia perplessi anche la dichiarazione dell’onorevole D’Alia che portando ad esempio il pronunciamento dell’Istituto Superiore di Sanità ha detto: noi siamo tranquilli. Vorrei che venisse a dichiararlo di fronte alle persone condannate a convivere con i campi elettromagnetici del Muos”.

L’istituto superiore di sanità, ente di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale, ha infatti dichiarato la non nocività dell’antenna satellitare a lungo raggio, in contrapposizione a ciò che è stato verificato dalle ricerche della Sapienza di Roma, il cui professore Marcello D’Amore, nominato perito dal Tribunale amministrativo di Palermo, aveva giudicato nocivo il campo elettromagnetico prodotto dal Muos.Contraddizioni scientifiche a cui si aggiungono, con la revoca della revoca, quelle amministrative. Avendo il Tar di Palermo, il 9 luglio scorso, rigettato il ricorso presentato dal Ministero della difesa contro la revoca delle autorizzazioni ai lavori d’installazione del nuovo sistema di telecomunicazioni Usa, firmata dalla Regione Siciliana il 30 marzo scorso. L’intervento della Giunta regionale arriva, inoltre, un giorno prima del pronunciamento del CGA,consiglio di giustizia amministrativa, a cui il Ministero ha fatto ricorso. Oggi il CGA si è limitato a prendere atto della comunicazione delle parti.

Intanto insorgono anche gli attivisti che da anni si battono contro il Muos. Lo stesso Giampiero Trizzino, Deputato e Presidente della Commissione IV "Ambiente e Territorio" dell'ARS, segnala centinaia di persone “assiepate sotto Palazzo D'Orleans, sede del Governo e di Crocetta, per manifestare la loro rabbia contro il Governatore e il suo cambio di rotta sul MUOS”, mentre con un blitz un gruppo di attivisti ha occupato il Comune di Niscemi.

Alle insistenti richieste di chiarimenti da parte dei deputati 5 Stelle, ma non solo – molto dura nei confronti di Crocetta anche la dichiarazione del deputato in quota Sel, Erasmo Palazzotto che ha parlato di “grave tradimento ai danni della Sicilia”. – il Presidente Crocetta risponde con una nota divulgata a mezzo stampa. Ribadendo la sua contrarietà all’installazione del Muos, Rosario Crocetta spiega la sua decisione come una conseguenza di cause di forza maggiore: “Si è concordato col governo nazionale di fare effettuare un nuovo studio affidandone la realizzazione all'Istituto Superiore di Sanità. Sulla base del parere estremamente positivo espresso da tale ente, non era più perseguibile mantenere alcun divieto senza causare il default della Sicilia”. A spaventare il governatore, sarebbero accordi economici precedenti al suo insediamento, che permetterebbero agli americani di avanzare richieste di rimborso in caso di interruzione dei lavori. “Le autorizzazioni del governo Lombardo, infatti, avevano prodotto effetti economici e responsabilità nei confronti di terzi. Gli americani, sostengono che l'intero complesso Muos a livello mondiale costi 18 miliardi di dollari. L'autorizzazione del governo precedente ha quindi prodotto legittimi interessi a favore di terzi che, in caso di diniego ad effettuare l'installazione, hanno diritto di essere risarciti”. Una vicenda che ricorda molto da vicino le sanzioni minacciate in caso di messa da parte del progetto sul Ponte dello Stretto. “Il governo regionale – conclude Crocetta – auspica interventi legislativi regionali – abbiamo già presentato da circa un mese un ddl – e nazionali, che possano fornire strumenti adeguati per impedire un'installazione la cui realizzazione non rientra nei nostri programmi. I parlamentari, pertanto, che vogliono veramente contribuire alla causa del no Muos, propongano e facciano approvare sul piano regionale e nazionale, leggi adeguate che possano realmente impedire installazioni come il Muos, in prossimità dei centri abitati”. Crocetta resta no Muos, almeno a parole.

Ritengono comunque illegittimo il ritiro della revoca ai lavori del Muos, gli avvocati dei comitati No Muos e di Legambiente, presenti alla riunione del consiglio di giustizia amministrativa di Palermo. “È singolare – affermano i legali Paola Ottaviano e Sebastiano Papandrea – che un funzionario regionale possa dichiarare decaduto il principio di precauzione per la tutela della salute dei cittadini, ritenuto preminente sopra ogni altro aspetto dal Tar che, il 9 luglio, ha confermato la legittimità dello stop alla costruzione del sistema di guerra”. Un Luglio caldo sul fronte No Muos, che preannuncia un Agosto caldissimo.

(Eleonora Corace)