Sindacati contro Rfi: “Marittimi calabresi costretti al turno a Messina”

Assenza di relazioni industriali, scollamento tra azienda e lavoratori, accordi violati, confronto sempre rinviato e prese di posizione autoritarie.

Sono tutte le accuse che Cgil, Cisl, Uil, Orsa, Fast e Sasmant pongono nei confronti di Rfi. “Oltre alle già denunciate problematiche che hanno ridotto al minimo storico il potenziale produttivo dell’esercizio – scrivono i sindacati -, ulteriori prese di posizione unilaterali hanno stravolto l’organizzazione del lavoro; l’ingiustificata abolizione del cosiddetto turno calabrese, vigente da oltre vent’anni, senza comportare aggravio agli oneri di spesa, si pone ad emblema di una gestione che oltre a violare le regole concordate non tiene conto delle esigenze e dei diritti dei lavoratori”.

I sindacati hanno attivato la prima fase delle procedure di raffreddamento propedeutiche allo sciopero, che verrà messo in atto se non si avranno risposte ad una serie di aspetti, riassunti in sei punti:

 Il rispetto delle Relazioni Industriali.
 Il riordino dell’organizzazione del lavoro con particolare riferimento al turno calabrese.
 Il rispetto degli accordi ove è previsto l’impiego di “due navi a quattro binari con cinque equipaggi, una nave a quattro binari con un equipaggio, una nave di riserva a quattro binari con un equipaggio”.
 Il rispetto dell’accordo sull’orario di lavoro che prevede la media mensile di 164 ore di lavoro.
 La consegna del prospetto annuale dei turni a tutti i dipendenti impiegati nell’esercizio.
 La corretta gestione di ferie e permessi.