Le interpretazioni originali di Ramin Bahrami

Domenica, 3 novembre 2013, è andato in scena l’atteso concerto di Ramin Bahrami, in occasione del secondo appuntamento con la Filarmonica Laudamo. Numeroso il pubblico accorso.

Il primo tempo dell’esibizione, che prevedeva l’esecuzione di alcune Sonate di Scarlatti, la Suite n. 2 in fa maggiore di Händel e la Partita n. 6 in mi minore di Bach, è stato decorosamente eseguito. L’Artista, dotato di un’ottima tecnica, ha proposto un’interpretazione originale, soprattutto del repertorio bachiano, allontanandosi dal modus accademico, legato al tempo e allo strumento dell’epoca. Difatti le opere bachiane, classicamente eseguite, richiedono uno scarso uso di pedali, tempo rigoroso e purezza nel suono. Bahrami, invece, si è lasciato trasportare regalandoci un’esecuzione “appassionata”, ricca di pedali e dinamiche, oscillazioni del tempo, abbellimenti eseguiti a suo personale gusto.

Nel secondo tempo, invece, oltre che di Bach, ci ha offerto l’ascolto di due tra le opere più importanti del repertorio pianistico di tutti i tempi: la Suite Bergamasque di Debussy e la sonata Chiaro di Luna di Beethoven. Entrambe sono state meritoriamente eseguite e largamente gradite dal pubblico del teatro messinese.

I prossimi appuntamenti con la Filarmonica Laudamo saranno giovedì 7 novembre, ore 17, alla Galleria Provinciale d’Arte Moderna con il chitarrista Francesco Tornabene e, successivamente, domenica 10 novembre, ore 18, con il pianista Marco Fumo all’auditorium del Palacultura. (Veronica Caruso)