A Messina un piccolo “angolo” di New York con la musica di Steve Grossman

Erano più o meno le dieci di ieri sera quando un angolo di Messina, la SalaVisconti, si è trasformato in un angolo di New York. E solo un grande newyorkese come Steve Grossman poteva far vivere con il suo sassofono l’atmosfera di una grande metropoli qui nella nosta piccola realtà peloritana. Un concerto che sapeva di evento data la caratura del protagonista, Steve Grossman, musicista che ha segnato la storia del Jazz e che vanta nel suo curriculum collaborazioni con i più grandi maestri del genere, Miles Davis su tutti. Un suono coinvolgente, esaltante e a tratti commovente, note che si miscelavano nell’aria trasportandoti in un’altro tempo e in un altro luogo, magari appunto nella “Grande Mela” di metà del secolo scorso, in quei club dalle luci blu, la puzza di fumo e il bancone appiccicaticcio.

Il pubblico, numeroso e vistosamente soddisfatto, ha avuto l’occasione di ascoltare brani classici della storia del Jazz, molti firmati dallo stesso Grossman. Nota di merito al Sebi Burgio trio, tre ragazzi siciliani dal sicuro futuro, lo stesso Burgio su tutti che a soli 22 anni vanta già un curriculum da pianista jazz consumato. Il trio, messo a confronto con un mostro sacro come Grossman, risulta disinvolto in scena e totalmente “in parte”.

è stato dunque un felice “menage a trois” quello tra Brass Group, Visconti Srl (che hanno co-prodotto l’evento) e i messinesi che hanno risposto in maniera più che positiva. E chissà se davvero Messina non possa tornare agli antichi fasti, a quegli anni ’70 in cui eventi Jazz di questo livello erano all’ordine del giorno. Così hanno promesso le due società ieri prima del concerto per bocca di Egidio Bernava e Renato Lombardo, e a due realtà così solide del panorama culturale siciliano non c’è che da dargli fiducia.

Gabriele Fazio