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Musumeci: “Ponte strategico in un Mediterraneo che cambia”. E sull’euroderby in Fdi… INTERVISTA

di Carmelo Caspanello

MESSINA – Il Ponte sullo Stretto torna al centro del dibattito politico. L’Ad della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha annunciato l’avvio dei lavori per l’estate, definendolo un “punto di non ritorno”. Il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ribadisce l’importanza dell’opera in un Mediterraneo in cambiamento, sottolinea il suo valore strategico per la rete portuale italiana verso l’Africa e non entra nel merito del cronoprogramma. Il suo focus è sulla valenza strategica del Ponte in un contesto geopolitico in evoluzione.

La volata per le europee

Passando alla politica, l’attenzione si sposta su “Patrioti in Comune”, l’evento di Fdi a Catania in vista delle Europee di giugno. La manifestazione ha acceso i riflettori sui derby interni al partito, con Musumeci che rilancia Razza per la candidatura e Pogliese che sostiene Giammusso. A Messina, la candidatura dovrebbe essere riservata all’assessora regionale Elvira Amata, ma il deputato Pino Galluzzo punta su Giuseppe Lo Presti, di Barcellona. Musumeci minimizza le prese di posizione interne, affermando che le elezioni europee premieranno le forze di governo. Sulla tenuta della maggioranza in Sicilia, dopo gli ultimi scossoni, Musumeci si defila, dichiarando di occuparsi della Sicilia ma non della Regione siciliana. Infine, non certo per ordine di importanza, il delicato tema del dissesto idrogeologico, piaga della Sicilia e del messinese in particolare. Partiamo dal ponte.

Ministro, l’Ad Ciucci ha ribadito che in estate partiranno i avori per il Ponte sullo Stretto. Anche in virtù degli ultimi fatti, delle prese di posizione a parte delle opposizioni con una denuncia in Procura, qual è il suo punto di vista in questo momento?
“Io non mi occupo di calendario e di cronoprogramma. Dico soltanto che il governo nel suo programma elettorale aveva inserito la realizzazione del ponte e intende raggiungere questo obiettivo. Quando e come non è competenza mia, ma è un problema che appartiene ai tecnici. Certamente in un Mediterraneo che cambia e in una forte valorizzazione della rete portuale dell’Italia verso l’Africa, il ponte diventa una infrastruttura essenziale, assieme ad altre infrastrutture che sono di competenza statale”.

Dal Ponte alla politica. “Patrioti in Comune”, ha richiamato per due giorni a Catania l’attenzione sotto il profilo politico in vista delle Europee di giugno. La manifestazione è servita a Fdi a mostrare i muscoli. Non manca il derby interno Musumeci-Pogliese. Il primo rilancia Razza (con il benestare del presidente dell’Ars Galvagno), il secondo Giammusso, sindaco di Gravina. Due giorni di seminari e parata di big. Non manca il dibattito nemmeno a Messina, dove la candidatura dovrebbe essere riservata all’assessora regionale Elvira Amata. Tuttavia Pino Galluzzo, deputato all’Ars, punterebbe su Giuseppe Lo Presti, avvocato di Barcellona Pozzo di Gotto.

Ci sono derby, ministro, il principale sotto l’Etna, che stanno caratterizzando il varo delle liste?
“No, assolutamente. Io credo che le elezioni europee premieranno le forze di governo, in particolare la forza politica cui appartiene il presidente del Consiglio. I candidati partiranno tutti dalla stessa linea e vincerà il migliore”. Dopo gli ultimi fatti alla Regione, la tenuta della maggioranza, tiene dopo i due scivoloni su salva-ineleggibili e Province?
“Mi occupo della Sicilia, ma non della Regione siciliana”.

Il dissesto idrogeologico rimane una grande piaga della Sicilia e del messinese in particolare. Qual è la programmazione del governo nazionale?
“Le competenze sono innanzitutto della Regione che deve tenere conto delle esigenze che emergono dal territorio, quindi, in particolare, dagli enti locali. Noi, come governo nazionale, stiamo predisponendo un disegno di legge per mitigare il rischio del dissesto idrogeologico e quindi delle frane, perché è mancata e manca in Italia una seria programmazione che possa individuare con la necessaria copertura finanziaria e le priorità sul cui intervenire. Certo, un po’ di colpa è anche della gente, dei cittadini, è nostra perché abbiamo costruito dove non dovevamo costruire, perché abbiamo devastato alcune parti importanti del territorio. Nel messinese siamo in una zona fortemente esposta al rischio dissesto idrogeologico, una buona prevenzione strutturale e non strutturale credo possa servire a mitigare il rischio, perché il rischio zero non esiste”.