Messina aderisce a “Smart city” e vuole diventare porto per navi metaniere

Messina partecipa al programma “Smart city” del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) e lo fa tramite un progetto dell’Autorità Portuale. Si tratta di rendere la nostra città porto per le navi metaniere lng (liquefied natural gas, gas naturale liquefatto). Al momento, solo alcuni porti dell’Europa settentrionale sono attrezzati per il rifornimento di navi lng.

“Smart city” è un progetto dedicato al Sud Italia mirato a sostenere interventi finalizzati a introdurre innovazioni attraverso progetti di ricerca fortemente innovativi che possano contribuire allo sviluppo dei territori grazie ad una migliore allocazione delle risorse e nel contempo al miglioramento della qualità della vita delle collettività.

Gli ambiti progettuali sono diversi. Quello presentato dall’Autorità Portuale riguarda le tecnologie del mare. L’obiettivo è quello di coniugare la promozione della tutela dell’ambiente e delle risorse marine con l’innovazione dei settori marittimo e della cantieristica navale attraverso lo sviluppo di nuovi sistemi e tecnologie per la sicurezza, il monitoraggio, la bonifica e la conservazione dell’ambiente marino; la realizzazione o ottimizzazione di sistemi e tecnologie innovativi per la navigazione di superficie e subacquea.

Per la realizzazione dei progetti che saranno approvati a seguito della valutazione delle migliori Idee Progettuali, il MIUR mette a disposizione risorse a valere sul FAR (Fondo per le agevolazioni alla ricerca) pari a complessivi 655,5 milioni di euro, di cui 170 nella forma del contributo nella spesa e 485,5 nella forma del credito agevolato.

“Già da un po’ di tempo avevo parlato con Puia, il dirigente del Ministero dei trasporti – dichiara il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone -, per l’opportunità di fare di Messina un porto per le navi metaniere lng. Ora c’è l’opportunità del bando del Miur. La finalità è quella di ridurre l’impatto ambientale entro il 2015, sviluppando un progetto per la sostituzione dei motori tradizionali per le navi che effettuano il cabotaggio nei porti nazionali. Stesso discorso per le navi da crociera, anche per avere un abbattimento sostanziale del costo del carburante che incide molto sulle tariffe”.

European Cruise Council, associazione degli operatori croceristici europei, nel suo rapporto 2011-2012, dedica un intero capitolo al gas liquefatto come sistema di alimentazione. Il bando del Miur scade venerdì ed allora De Simone ha convocato con urgenza il Comitato Portuale che ha dato l’assenso per la partecipazione al programma.

“Questo progetto – prosegue il presidente dell’Autorità Portuale – sviluppa anche un eventuale aggiornamento delle norme per ciò che riguarda il rifornimento a terra. L’lng ha una temperatura di ebollizione di circa 160 gradi sotto zero e prima di essere immesso nella rete deve essere rigassificato. In Italia questa tecnologia è poco sviluppata ed abbiamo solo due rigassificatori, uno a La Spezia e l’altro in provincia di Rovigo. Quindi si procede all’approvvigionamento con navi provenienti dal nord Africa. Abbiamo ritenuto di aderire a questa iniziativa, chiedendo che il porto di Messina diventi un porto campione per la sperimentazione, sfruttando anche, per la parte a mare, un progetto di Caronte e Tourist che sta cercando di trasformare una delle loro navi con questo sistema, per utilizzarla come lng. Dopo aver svolto diverse riunioni a Roma, abbiamo riunito la partecipazione di Fincantieri, dell’Università di Messina e di Confitarma (la confederazione italiana armatori, ndr). I risultati dello studio sono stati inviati a tutti gli armatori, compresi quelli delle nostre navi da crociera”.

(Marco Ipsale)