Dopo vari decenni una portaerei russa passerà sullo Stretto

Nei prossimi giorni lo Stretto di Messina, dopo vari decenni di assenza, potrebbe vedere il passaggio di una portaerei russa, l’Admiral Kuznetsov. La nave della marina militare di Mosca, appena salpata dal porto russo di Severomorsk, nel profondo nord della Russia europea, farà il suo ingresso sul bacino del Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra per partecipare, attivamente, alle delicate operazioni militari in Siria, che vedono in prima fila impegnate le forze speciali russe in appoggio alle truppe lealiste siriane rimaste ancora fedeli al presidente Bashar Assad. Passando dallo Stretto di Messina, invece che dal Canale di Sicilia, l’Admiral Kuznetsov dovrebbe guadagnare del tempo prezioso per giungere molto rapidamente davanti le coste siriane, creando il quadro logistico su cui si appoggeranno le forze armate russe (specialmente marina e aviazione).

La nave, classificata secondo gli standard NATO come portaerei, per la marina militare russa rimane un incrociatore pesante portaeromobili missilistico, visto che tale designazione consente alla Russia di aggirare la Convenzione di Montreux per le navi che transitano per i Dardanelli e il Bosforo tra il Mar Mediterraneo e il Mar Nero. Entrata in servizio a metà degli anni novanta, è l'unica portaerei russa in attività ed è inoltre una delle due sole portaerei operativa a utilizzare per il decollo e l'atterraggio il sistema STOBAR. Molto probabilmente durante il passaggio sullo Stretto la nave presenterà sul ponte pochi aerei (Mig-29k, Su-27 e Su-33). Ancora una volta lo Stretto di Messina (stavolta per i russi) si conferma un tratto di mare “strategicamente” importante, e non solo per i grandi flussi commerciali fra Europa e Medio-Oriente. Più che mai oggi, in un periodo dominato da tante, forse fin troppe, aree di crisi internazionali (Libia, Siria, Egitto, Yemen, Iraq, Ucraina) in cui diventa sempre più difficile per la diplomazia trovare delle soluzioni valide oltre che credibili.

Daniele Ingemi