La flotta russa si avvicina allo Stretto

Dopo essere entrata sul Mediterraneo, passando lo Stretto di Gibilterra nella giornata di ieri, la portaerei russa Admiral Kuznetsov si avvicina alle nostre acque territoriali, venendo scortata da ben altre unità navali d’altura, fra cui spicca l’incrociatore Pietro Il Grande, unità classe Kirov, che rappresenta una delle massime espressioni di prima linea delle navi da combattimento della Marina Militare russa. Da diversi decenni, l’ultima volta era il 1989, il mar Mediterraneo non veniva solcato da una flotta russa così consistente, ben armata ed equipaggiata con mezzi moderni e abbastanza sofisticati pronti per essere impiegati nel sempre più complesso scenario di guerra siriano. Con molta probabilità, entro la serata di domani, l’Admiral Kuznetsov dovrebbe raggiungere il basso Tirreno per poi imboccare lo Stretto di Messina, da nord verso sud, con a seguito l’incrociatore Pietro Il Grande e le altre navi.

Difatti passando dallo Stretto di Messina, invece che dal Canale di Sicilia, la flotta russa dovrebbe guadagnare del tempo prezioso per giungere molto rapidamente davanti le coste siriane, creando il quadro logistico su cui si appoggeranno le forze armate russe (specialmente marina e aviazione). Ancora non è chiaro se il naviglio della Marina russa sarà accompagnato pure dal passaggio di diversi sottomarini, in fase di immersione. In tal caso, specie se in presenza di sottomarini a propulsione nucleare pronti a rendersi invisibili ai radar della NATO (dispiegati fra le basi di Napoli e Sigonella), un eventuale passaggio sullo Stretto di Messina diventerebbe improbabile, causa l’intenso traffico commerciale che caratterizza il bacino e l’elevato rischio di incidenti. Il transito dell’Admiral Kuznetsov di sicuro rappresenta un evento molto importante dal punto di visto simbolico, evidenziando ancora una volta come lo Stretto di Messina si conferma un tratto di mare “strategicamente” fondamentale in un periodo dominato da tante crisi internazionali.

Daniele Ingemi