Quale futuro per Bluferries? In assenza di risposte i confederali pronti ad un altro sciopero

“Basta rinvii, c'è l'esigenza di fare subito chiarezza o sarà ancora sciopero”. A dichiararlo Enzo Testa, segretario della Fit Cisl di Messina che aggiunge: “Pensavamo che dopo lo sciopero del 17 febbraio la società Bluferries convocasse le parti sociali, per avviare un percorso condiviso finalizzato a ripristinare il normale rispetto delle regole contrattuali in materia di orario di lavoro e di salari e che desse anche risposte concernenti la paventata vendita della società ad armatori privati più o meno occulti. Oggi – continua Testa – che la continuità territoriale è ritornata finalmente in primo piano, considerata la sua importanza rispetto al qualsivoglia prospettiva di sviluppo dell'Area integrata dello Stretto, consentire che venga meno la presenza del vettore pubblico sarebbe sicuramente una scelta strategica sbagliata per le ricadute occupazionali, ma anche tariffarie considerato il probabile regime di monopolio privato”.

Per questo motivo unitamente a Giovanna Caridi e Silvio Lasagni rispettivamente segretari provinciali di Filt Cgil e Uiltrasporti, preso anche atto dell'avvenuto scioglimento del Consorzio Metromare che, in un mix societario tra pubblico e privato, aveva garantito fino a alcuni mesi orsono i collegamenti veloci tra le due sponde dello Stretto, si è deciso di non attendere più, richiedendo formalmente di conoscere il futuro che il gruppo FS intende riservare alla Società Bluferries e conseguentemente a tutti i suoi dipendenti.

“Se non riceveremo risposte concrete su assetti societari, organizzazione del lavoro e salario – conclude Testa – nei prossimi giorni Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti si vedranno costrette a dichiarare un altro sciopero ancora più articolato del precedente.