Capo d’Orlando: raccolta firme per demolire il capannone SAMPS

Sono più di cento le firme raccolte dal comitato spontaneo sorto nella zona compresa tra la Via Trazzera Marina e Via Cordovena per richiedere al sindaco Enzo Sindoni lo smantellamento totale del capannone SAMPS, sede, sino ad un anno fa, di una fabbrica per la lavorazione del marmo.

In effetti un primo passo importante alle richieste dei cittadini era già stato fatto. Il fabbricato in questione, infatti, aveva una copertura in eternit che è stata completamente rimossa. Ma lo spettacolo non decoroso per un paese che si pubblicizza turistico da oltre 50 anni, secondo i firmatari della lettera inviata ad Enzo Sindoni, deve essere rimosso. Sembra inoltre che tale iniziativa non andrebbe a ledere nessun interesse privato in quanto è stato appurato che le strutture in questione insistono su terreni demaniali. Il comitato spontaneo fa inoltre notare al primo cittadino che in contesti analoghi sul lungomare orlandino l’amministrazione abbia agito per demolire e ripristinare il decoro nonostante il livello di indecenza e pericolosità fosse minore rispetto a quello rappresentato dal capannone Samps. Il riferimento è relativo alla querelle nata dopo la delibera di demolizione emessa dall’amministrazione Sindoni della ex segheria del lungomare Andrea Doria. Un’altra vicenda controversa che riguarda la struttura oggetto della protesta dei cittadini è quella relativa ad un progetto finanziato per la ristrutturazione dell’immobile al fine di realizzarne un supermercato che però, con ogni probabilità, non riuscirà mai a vedere la luce in quanto il 50% della struttura è di proprietà del demanio. Manca quindi la titolarità dell’edificio e la controversia è ancora in corso e di difficile risoluzione.