Nuovi progetti per il Parco

Assegnata una nuova “premialità” all’Ufficio Unico del PIT 33 Nebrodi, dalla Regione Siciliana, per la migliore performance strutturale già attuata, al fine di rivalutare il territorio dei Nebrodi.

Ed ecco che, su proposta del Commissario Straordinario Antonino Ferro, è stato sottoposto all’esame l’utilizzo della quota di “premialità” regionale per proporre progetti di sistema tra i comuni per una crescita turistica dei Nebrodi.

Cinque sono i progetti deliberati all’unanimità:

* un sistema di infrastrutturazione e servizi per la fruizione del territorio del Parco dei Nebrodi, lotto C – Area orientale del Parco;

* la sistemazione ed l’implementazione del percorso storico – artistico – archeologico dei Nebrodi e del Museo diffuso dell’arte religiosa;

* la sistemazione delle ippovie dei nebrodi e azioni di sostegno alla razza – popolazione del cavallo sanfratellano;

* la sistemazione degli itinerari dell’acqua e dei mulini;

* il recupero, valorizzazione e fruizione delle Tholos.

I progetti verranno realizzati dalla struttura del PIT del Parco dei Nebrodi in collaborazione con i tecnici comunali e le Università degli Studi di Messina e Palermo. Per la prima volta un Ente Parco (soggetto coordinatore del PIT 33 Nebrodi) su un territorio fortemente condizionato dalla marginalità, è riuscito a convogliare un partenariato attorno alla condivisione di un potenziale sviluppo turistico – culturale dei Nebrodi. “Piuttosto che importare modelli esterni ed estranei al territorio, siamo partiti dall’esistente, dalle nostre risorse, per proporre progetti intorno ad un’idea, quella del Distretto Turistico integrato, che consenta un reale sviluppo dei Nebrodi attraverso la programmazione di progetti esecutivi che possano essere finanziati grazie alle risorse provenenti dalla nuova programmazione, con appositi accordi di programma – dichiara il Commissario Straordinario dell’Ente Parco, Antonino Ferro – gli interventi proposti sono una irripetibile opportunità per i Nebrodi, in un territorio opera di natura, ma anche frutto della cultura degli uomini che da sempre hanno sapientemente operato nel preservare un inestimabile bene, quale il Parco dei Nebrodi”.