E’ il triste quadro del “Barone Romeo” di Patti, dipinto dal segretario provinciale Cgil, funzione pubblica, Carmelo Pagana.
E’ tutta colpa dei vertici aziendali, per il sindacato, spesso latitanti.
Carenza di personale, certo, ma ci sono altre negatività: Oculistica: uno dei reparti all’avanguardia, rischia di essere declassato. Pronto soccorso: in attesa della ristrutturazione dopo quasi tre anni di promesse. Sala prelievi e centro trasfusionale: regna la confusione, con grave disagio agli utenti, ammassati in una piccola stanza. Sert, difficile gestirlo, per problemi di privacy. Anestesisti: mancano e si sono ridotti gli interventi chirurgici. Liste d’attesa: lunghe con diminuzione del numero di prestazioni sanitarie.
Il 2008 si è chiuso con meno 30% rispetto all’anno precedente e il 2009 si presenta con una riduzione del 35 %. Si continua con i ricoveri impropri, spesso fuori reparto e si occupano posti letto non previsti, ha denunciato Pagana. Mancano i controlli sull’igiene e sulla qualità del vitto. In ospedale manca il personale, mentre in direzione sanitaria è in esubero e non è previsto in pianta organica, uno sperpero, con i soldi dei contribuenti. Si continua a pagare lavoro straordinario al personale amministrativo, in esubero rispetto alla pianta organica quindi in contrasto con la normativa vigente, mentre l’ufficio Ticket spesso viene chiuso per carenza di personale causando disservizi e enormi disagi agli utenti che si recano presso il nosocomio per avere risposte alla richiesta di prestazioni sanitarie. Nel frattempo sono sempre gli stessi ausiliari ed infermieri ad essere chiamati a svolgere lavoro anche nei giorni di riposo, ma non mancano i soliti privilegiati.
Questa situazione non ha niente a che vedere con una sanità efficiente, ha conclusa Pagana, annunciando lo stato di agitazione.