S.Angelo di Brolo. Centro di accoglienza: ancora due settimane per deciderne il futuro

“Rinviata di 15 giorni la decisione del Ministero dell’Interno sulla chiusura del centro di accoglienza di S. Angelo di Brolo”. La notizia è arrivata nella tarda serata di ieri nel corso dell’incontro richiesto dalla Cisl col sindaco di Sant’Angelo di Brolo, il gestore consorzio SISIFO del centro di accoglienza richiedenti asilo e alla presenza di una rappresentanza di ospiti extracomunitari e rappresentanze locali impegnati nel sociale.

La riunione invocata dalla Cisl serviva a intraprendere le necessarie iniziative in merito alla repentina decisione del Ministero degli Interni di chiudere il centro, lasciando senza dimora 58 extracomunitari in possesso dei permesso di soggiorno e due senza permesso da trasferire nel centro di Trapani, oltre la perdita del posto di lavoro per le oltre 30 unità impegnate nella struttura.

“Abbiamo esposto i rischi che tale decisione comportava – ha spiegato Calogero Emanuele – sia dal punto di vista umano, che sociale, economico e occupazionale. Sono state condivise col sindaco e il gestore, le iniziative da intraprendere per il mantenimento del centro e quindi della forza lavoro.

La notizia del rinvio sulla decisione, però, non può farci stare tranquilli. Questo breve lasso di tempo deve servire a capire quali sono le motivazioni che porterebbero alla chiusura del centro, quale analisi è stata fatta e quali determinazioni intende assumere il Ministero rispetto ai restanti Centri attivi in Italia che ancora oggi registrano flussi di immigrati e che non avrebbero gli spazi idonei per ospitarli”.

La CISL ritiene che il Centro di Sant’Angelo di Brolo vada mantenuto perché, oltre ad avere i requisiti che la norma richiede, offre servizi eccellenti sia in termini efficienza sia in termini di qualità, registrando pure una integrazione sociale tra la popolazione residente e gli ospiti del Centro.

Al termine dell’incontro è stata richiesta una convocazione urgente al Prefetto di Messina per affrontare la vicenda.