Gli esordienti dell’ Ars. Elvira Amata: “I giovani e il lavoro le priorità”

Devi lavorare sul territorio, stare in mezzo alla gente. Non devi fermarti mai. Per noi donne è più difficile, ma se lavori e ti fai valere i risultati arrivano”.

Ha iniziato a fare politica nel ’94, eletta a 24 anni nella lista di Forza Italia e da allora non si è mai fermata. Tre volte consigliere comunale (questo che si concluderà nel 2018 è il terzo mandato), due volte assessore (nel 2003 e nel 2008), Elvira Amata dal 6 novembre è tra gli esordienti dell’Ars, capolista di Fratelli d’Italia a Messina ed eletta nel listino di Musumeci. A dispetto di partiti che, soprattutto a Messina, non valorizzano le donne, lei è l’unica che dal ’94 ad oggi è riuscita a salire tutti i gradini fino a sbarcare all’Ars. Tra quante, assessori o consigliere comunali o provinciali, si sono avvicendate con le varie amministrazioni, lei è l’unica che è riuscita a non “sparire” dallo scenario ed anzi ad avanzare. L’ultimo passo, quello che l’ha portata a Palermo, l’ha fatto senza un leader di riferimento messinese, perché è stata lei, nel 2016 ad avere l’intuizione di quei malumori che avrebbero portato la Sicilia a spostarsi a destra ed ha contattato Giorgia Meloni diventando così il punto di riferimento di Fratelli d’Italia.

Nel panorama politico messinese non c’è nessuna donna che sia riuscita ad avere questi risultati. All’Ars le prime donne messinesi sono state nel 2012 Valentina Zafarana con il M5S (quindi con un partito nuovo) e Grande Sud con Bernardette Grasso (che era anche sindaco di Rocca di Caprileone ed è figlia d’arte).

Fratelli d’Italia valorizza le donne e non soltanto perché c’è Giorgia Meloni. Quando al momento della formazione dei listini a noi è stato detto che avremmo dovuto indicare una donna nessuno ha protestato. E’ stato fatto il mio nome. Non penso affatto che in altri partiti la reazione sarebbe stata la stessa….. Io ho imparato a lavorare sodo. E sono cresciuta passo per passo. Quando sono stata eletta consigliere comunale la prima volta, nel ’94, eravamo in 15. Mi chiesero se volevo essere presidente di Commissione. Io dissi no. Dovevo prima imparare a svolgere il mio ruolo bene. Solo la volta successiva ho presieduto una Commissione”.

La corsa all’Ars l’ha fatta una prima volta nel 2012, con il Grande Sud di Gianfranco Miccichè, che sin dai tempi di Forza Italia aveva puntato su di lei. A urne chiuse, quando la divisione del centro-destra portò alla sconfitta elettorale la Amata con una lettera lasciò Grande Sud “c’erano stati troppi errori” e nella primavera successiva si è candidata con i Dr di Beppe Picciolo, partito nel quale è stata capogruppo in Consiglio comunale fino agli inizi del 2016.

Ho scelto il gruppo Picciolo perché era un partito territoriale, che dà molta importanza al rapporto con il territorio- continua la neo deputata- Poi però, quando il Pd venne commissariato ed il vice commissario Aiello iniziò una serie di riunioni con gli alleati del centro-sinistra ho capito che per loro noi eravamo stampelle. Poco autonomi. Io non sono di sinistra. Poi un giorno stavo guardando la Meloni in tv e sugli extracomunitari stava dicendo le stesse cose che io penso. Non è solidarietà la nostra, è business. Mi piace perché parla al popolo, dice cose semplici. E’ diretta. Così ho riunito il mio gruppo, che era anche scontento del governo Crocetta. Un paio di giorni dopo ho contattato il capo organizzativo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida. E adesso siamo qui. Abbiamo ottenuto risultati straordinari e per il 2018 abbiamo altri obiettivi”.

Nel collegio di Messina Fratelli d’Italia ha portato all’Ars oltre Elvira Amata (eletta nel listino) anche Antonio Catalfamo, perché con 19.420 voti e il 7,099% dei consensi è scattato il seggio.

Lo sentivo che la gente era con Musumeci. Non mi è mai capitato in passato di andare in giro e sentirmi rispondere: se c’è Musumeci vi voto. Credono nell’uomo non in un partito. Certo, negli ultimi giorni ho avuto il timore che il M5S potesse vincere, è forte soprattutto tra i giovani. Ma è più un voto di protesta. Quanto ai giovani non ho dubbi che Musumeci darà risposte immediate. Ci dice sempre: aiutatemi ad aiutare i giovani, non posso più tollerare di vedere un 18enne che mi guarda e mi dice non mi faccia partire…….”

La neo deputata ha una serie di proposte da fare, ne ha parlato in campagna elettorale col governatore, soprattutto per quanto riguarda le tematiche del dissesto idrogeologico, la tutela del territorio, l’occupazione.

Si dovrebbe creare una rete tra le aziende, affiancando a queste un nuovo modo d’intendere la formazione. L’azienda ha bisogno di qualcuno che sappia fare un certo tipo di lavoro? Bene, la Regione paga per un certo periodo di tempo la formazione dei giovani in quell’azienda ma con l’obbligo che, completato l’iter formativo quel giovane venga assunto. Inoltre si deve fare formazione concreta, inutile fare corsi per migliaia di estetisti quando ad esempio servono bravi fabbri. L’azienda si forma il fabbro in base alla sua esigenza ma poi lo deve assumere. Infine vorrei che si desse nuovo ossigeno all’artigianato, ai vecchi mestieri. Per quanto riguarda Messina le prime battaglie che voglio fare sono per gli ex Servirail e per gli stagionali del Cas.Poi l’Autorità Portuale, è una vergogna l’accorpamento con Gioia Tauro”.

La Amata non si dimetterà dal consiglio comunale, perché è l’unica rappresentante di Fratelli d’Italia (ma nel gruppo sta per entrare Pippo Trischitta, in uscita da Forza Italia) ed inoltre pensa alle amministrative 2018 che dovranno rappresentare un cambiamento anche nelle scelte politiche.

Dobbiamo iniziare a pensarci adesso. L’ideale sarebbe riuscire a trovare unità così come è avvenuto con Musumeci, superando ogni divisione. Nel 2013 ha vinto Accorinti perché c’è stato un voto contro Genovese, si è polarizzato il voto anti. Non dobbiamo creare questi presupposti e puntare su figure che possano unire. Avverto questa voglia di unità, ci sono molti professionisti, molti imprenditori, molte persone che vogliono risollevare Messina”.

Nel frattempo si sta preparando per l’esordio all’Ars. Tra le altre cose sta predisponendo un elenco degli uffici e dei dirigenti, dei burocrati di riferimento per ogni settore: “Gli assessori e i deputati passano…. I funzionari restano, è con loro che devi rapportarti. Farò all’Ars come ho fatto in Consiglio comunale, un passo alla volta”.

Rosaria Brancato