La mensa di S. Antonio “stretta” nel degrado. Daniela Faranda alza la voce

Una segnalazione di lunga data quella avanzata da Daniela Faranda, Capogruppo NCD del Consiglio Comunale di Messina, negli ultimi giorni. Dall'ottobre scorso infatti Faranda cerca di attirare l'attenzione dell'Amministrazione nei confronti dello stato di degrado in cui versano le strade adiacenti la mensa di S. Antonio, in Via Ghibellina, dove una vera e propria latrina a cielo aperto è ormai padrona degli spazi. Onde quindi evitare che il lavoro dei volontari venisse meramente vanificato e per garantire, almeno durante l'orario d'apertura del punto ristoro, un ambiente igienicamente corretto, la Consigliera aveva richiesto l'intervento del Comune.

Dopo la nota, però, nulla è cambiato e a dicembre Faranda ha sollecitato nuovamente Sindaco e Assessore all'ambiente, sperando in una rapida azione di contenimento, visto che il problema andava ingigantendosi, non ricevendo nessuna risposta. Nel giugno scorso, inoltre, dopo la festa di S. Antonio di Padova e la famosa notte bianca dedicata al Santo, il Capogruppo NCD ha ulteriormente scritto all'Amministrazione, volendo nuovamente marcare la necessità di una pulizia straordinaria nelle zone vicine alla mensa e al santuario, sottolineando l'importanza commerciale e turistica – religiosa della zona; diversi dubbi sono stati anche espressi riguardo i permessi per le bancarelle locate durante i festeggiamenti e per gli eventuali verbali rilasciati per irregolarità, tenendo conto del fatto che il corpo della Polizia Municipale ha rilevato sistemazioni errate di stand e furgoni.

Anche questa volta la palla lanciata contro il muro è unicamente tornata indietro e nessun organo ha tenuto conto della voce della Consigliera che, esasperata, ha inviato un'altra nota per evidenziare lo stato vergognoso in cui versano ancora le strade limitrofe alla mensa, situazione di degrado segnalata soprattutto dai residenti. "Si precisa inoltre", scrive Faranda, "che l'ingresso della mensa di S. Antonio, gestita da volontari che assicurano un prezioso servizio alla comunità senza gravare sulle casse comunali, è ormai divenuto un vero e proprio orinatoio. E' opportuno, dunque, predisporre un servizio ordinario di pulizia quotidiano, affinché si restituisca il giusto decoro alle vie cittadine che costeggiano il Santuario, meta di molti fedeli provenienti da più parti d'Italia".

Claudio Panebianco